A Milano la Rinascente non ha venduto più le statuette del presepe perché non sono trendy. E va bene: il conformismo laicista vuole la sua parte, altrimenti che dittatura sarebbe? Ma, se volete provare qualcosa di veramente forte, già che siete in zona, attraversate la strada, entrate in Duomo e scendete nella cripta sotto l'altare maggiore. A pochi metri dalle reliquie di San Carlo Borromeo, potrete entrare in una stanzetta accuratamente foderata di nero e completamente buia. Sul fondo, troverete uno schermo coperto al 90% da una macchia rettangolare nera. Il restante 10% è una cornice che corre attorno al rettangolo oscurato ed è formata da quel che resta delle immagini della passione di Nostro Signore Gesù Cristo, tratte dal film di Zeffirelli.
Si tratta di un'opera d'arte. Si intitola Via Dolorosa ed è lì dal 2005, gentile dono della Provincia di Milano alla diocesi ambrosiana. Il suo autore è Mark Wallinger, inglese. Per chi lo volesse, c'è anche un catalogo: quindici euro per 77 pagine, di cui 26, data la conformazione dell'opera, sono praticamente nere. Poco loquaci, ma oneste.
Qui non si tratta di mettere in discussione un genere espressivo che si chiama videoarte.
Videoarte nel cuore del Duomo
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