Milano La luce si è spenta e Paolo Vidoz (nella foto a sinistra) ha detto basta: lo ha capito subito lavversario, non larbitro che lo ha lasciato continuare per una ripresa intera senza fermarlo. Vidoz pareva un sacco vuoto, un pupazzo senza fili che continua a dire no. Come dire basta. Una scena di desolante umiliazione. Ma per regolamento larbitro non poteva fermarlo. Lo hanno fermato allangolo, alla fine della nona ripresa. E tutto è sfumato. Vidoz era in svantaggio ai punti. Matt Skelkton, 41 anni, tre più di Vidoz, per tutto il match è sembrato un ragazzino saltellante, alla faccia delletà e di qualche pugno subito: un fustacchione nero e di gomma che ha lottato con i pugni e con il corpo, fino ad asfissiare di fatica lavversario.
Vidoz ha sognato per poco. Inizio subito in salita, un sinistro ha suonato il campanello dallarme. Al quarto round un destro ne ha squartato le resistenze e forse le convinzioni. Poi un lento e faticoso recupero. Alla fine dellottavo round, Vidoz si è seduto allangolo dicendo: «Non ne ho più».
Vidoz finisce allangolo Addio al sogno europeo
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