Sei anni di reclusione è la pena inflitta dai giudici della prima corte d'appello a un uomo, che ora ha 76 anni, accusato di aver violento la figlia della compagna. La ragazza al momento delle aggressioni aveva 15 anni. Gli episodi contestati allanziano sono infatti più di uno e avvennero a Nerviano nel corso nel 1999.
Durante il processo dappello si sono ripetute le schermaglie già viste in primo grado, con limputato che ha cercato di respingere gli addebiti. In aula infatti l'uomo ha decisamente respinto l'accusa e il suo difensore l'avvocato Guido Liva ha cercato di dimostrarne l' innocenza.
Di diverso avviso il sostituto procuratore generale, Giovanni Pescarzoli, che invece ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado. Sulla stessa linea l'avvocato Paola Ferrarini legale di parte civile che ha presentato una dettagliata memoria accusatoria. Dopo due ore di Camera di Consiglio, la Corte ha ribadito la colpevolezza dell'uomo, anche se ha lievemente ridotto la pena, da sette a sei anni .
Nei suoi confronti inoltre i giudici hanno confermato la condanna inflitta in sede civile a pagare il risarcimento dei danni morali alla giovane vittima e alla madre, nella forma rispettivamente di 60mila euro e 7mila.
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