Politica

Violentata da tre slavi Ecco i loro identikit

Hanno circa 20 anni, alti circa 1 metro e 70. La ragazza: «Avevano capelli corti con il gel ma puzzavano»

Paola Fucilieri

da Milano

Tutti di un’età oscillabile fra i 20 e i 25 anni, la stessa carnagione leggermente olivastra, l'aspetto trasandato, capelli corti, corporatura normale e non particolarmente alti, l’accento dell’Est Europa. Insomma: gli identikit diffusi ieri mattina dai poliziotti della Scientifica sui tre colpevoli dell’aggressione e dello stupro di una coppia di fidanzati milanesi nelle campagne di Pero, rivelano tre giovani praticamente identici uno all’altro o, comunque, uguali a centinaia di loro simili di etnia slava: romeni, albanesi, croati. Uno solo è biondo; quello che ha materialmente stuprato la ragazza avrebbe, invece, i capelli dritti, probabilmente modellati con il gel.
Gli elementi per tracciare l'identikit sono stati forniti dagli stessi giovani agli investigatori. «Puzzavano», hanno raccontato le vittime. Nel dettaglio, lo straniero che ha costretto la ragazza ad avere con lui un rapporto orale (l’autore materiale della violenza, insomma) mentre gli altri due tenevano fermo il fidanzato e lo picchiavano ripetutamente, ha i capelli più scuri rispetto agli altri, rasati sulle tempie e a spazzola centralmente. La sua corporatura è asciutta, il naso leggermente grosso, la bocca piccola, gli occhi scuri, la forma del viso ovale con tratti marcati e le guance asciutte.
Veniamo quindi agli altri due aggressori. Il primo ha i capelli di un castano chiaro, la corporatura asciutta, il naso regolare, la bocca carnosa, gli occhi scuri e la forma del viso arrotondata con gli zigomi marcati; l’altro, invece, ha i capelli di un biondo chiaro, la corporatura magra, il naso regolare, la bocca carnosa, gli occhi scuri e la forma del viso poligonale.
Gli identikit sono stati diffusi a tutte le volanti della polizia e sottoposti all'attenzione di persone che, in precedenza, avevano subito rapine in zone limitrofe a quella dello stupro della notte tra venerdì e sabato.
In una prima fase delle indagini, quando ancora la notizia dello stupro non si era diffusa, gli investigatori hanno dato la caccia ai tre anche cercando di tendere una trappola con l'utilizzo di coppie di poliziotti appartati in auto in quella stessa zona così come in altre zone periferiche della città e dell'hinterland. Sono stati anche tenuti d'occhio con discrezione una serie di chioschi di quelli sparsi nella estrema periferia milanese.
Gli investigatori non si aspettano troppo dalla pista del telefono cellulare rubato insieme alla catenina d'oro dagli aggressori. L'apparecchio sarebbe rimasto spento e più passa il tempo e più potrebbe essere inutile rintracciarlo il giorno che tornerà attivo. Chi lo ha materialmente in mano potrebbe infatti essere del tutto ignaro su chi sia stato il ladro del telefono.
Infine non si sarebbe trovato nessun elemento che possa collegare i tre autori della rapina con stupro di sabato scorso a un episodio della stessa natura accaduto in via Teodoro Moneta, nel quartiere di Affori, tre mesi fa.

Allora, altri tre slavi rapinarono una coppietta violentando la ragazza ventiseienne.

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