Una «spiccata pericolosità sociale». Così, limputato, dopo aver espiato la condanna dovrà essere allontanato dallItalia. In questo modo, arriva una delle prime applicazioni della norma inserita nel «pacchetto sicurezza» varato dal governo ed entrato in vigore il 23 maggio scorso, che riguarda lespulsione dal territorio nazionale degli extracomunitari condannati a una pena superiore ai due anni di carcere, e «ritocca» al ribasso la soglia dei dieci anni. Sorte toccata ieri a Emad El Nafili, egiziano di 32 anni, accusato di violenza sessuale nei confronti di una bulgara di 28 anni aggredita nel capoluogo lombardo il 2 marzo scorso.
Lespulsione «rapida» è stata disposta ieri nel procedimento con rito abbreviato dal giudice per le udienze preliminari Giuseppe Gennari, che ha inflitto allegiziano una condanna di 2 anni e due mesi di reclusione.
Secondo laccusa, Nafili, clandestino in Italia almeno dal 2004 e imputato per il reato di violenza sessuale, lo scorso 2 marzo per strada a Milano aveva molestato una giovane donna straniera, una bulgara di 28 anni. Laveva avvicinata in una scusa e iniziato a parlare con lei. Poi si era fatto più insistente. Fino allaggressione vera e propria.
Le aveva toccato il seno e strappato la maglietta, cercando di violentarla. La ragazza era riuscita a divincolarsi e a darsi alla fuga, ma luomo laveva inseguita, strattonandola per un braccio e tentando lo stupro. Ancora una volta, la vittima era scappata, citofonado a casa di alcuni amici, e mettendo così in fuga il suo aggressore. La 28enne aveva fornito un preciso identikit del suo aguzzino alla polizia. Così, poche ore più tardi, legiziano era stato arrestato e condotto in carcere, dove è rimasto in attesa della sentenza.
Ieri, davanti al gup Gennari, il difensore dellimputato ha contestato lidentificazione del suo assistito, ma senza successo.
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