Visite e incontri alla sinagoga per la «Giornata della cultura»

In programma oggi anche gli assaggi di piatti salati e dolci della tradizione

Il manzo va bene. Assolutamente vietati invece i rettili e gli animali che strisciano. Sì ai pesci e al pollame. E ancora no ai crostacei, ai rapaci e al maiale.
Non hanno vita facile gli ebrei ai fornelli, costretti a un vero e proprio slalom tra le regole della Torah, per adattare la loro tradizione millenaria alle molte cucine locali assimilate durante la diaspora. Ed eccoli i prodotti di tanto ingegno culinario. Leccornie presentate oggi al pubblico milanese nei giardini della Sinagoga centrale di via Guastalla, in occasione della sesta Giornata della cultura ebraica. «Saperi e sapori» è quest’anno il tema dell’evento. Un modo per far conoscere la propria cultura attraverso la tavola, che, si sa, non guasta mai.
Secoli di tradizione concentrati lì, in quei panetti dolci farciti di miele e uvette detti «orecchie di Haman». O, per chi ama il salato, nei succulenti bocconcini di carciofo alla giudìa tuffati nell’olio e nel succo di limone. Ma non ci sarà solo cibo. Dalle 10 alle 17, allo scoccare di ogni ora sono previste visite guidate al Tempio ebraico.

E per chi vuole approfondire c’è un ricco programma di incontri, culminante in serata, al Teatro delle Erbe, con la pièce «Il processo di Shamgorod» di Elie Wiesel, premio Nobel per la pace 1986. Per avere informazioni si può chiamare il numero 02-4831.1002.

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