Cronaca locale

La vita di Paolo VI Papa «dimenticato»

Dopo una settimana di chiacchiere, polemica e troppa confusione sullo stato di salute dello sport «minore» a Milano, i delusissimi tifosi dei Vipers Hockey si riuniranno oggi pomeriggio in piazza della Scala per protestare contro la situazione delle discipline alternative al calcio nel capoluogo.
Non solo tifosi di hockey però, perché con un tam-tam mediatico la curva delle defunte «vipere» ha chiamato a raccolta tutti coloro che hanno a cuore le sorti dello sport milanese, per sensibilizzare le istituzioni sull’importanza di tutte le pratiche sportive.
Il concentramento è previsto per le 16.30, in concomitanza con una riunione del Consiglio comunale in cui si parlerà degli impianti. «Il nostro grido di passione dovrà inondare Milano e far capire a tutti quanto ci teniamo, portate tutti sciarpe e bandiere» è l’appello degli organizzatori della protesta, nei proclami circolati via Internet: «Dimostriamo a chi governa la città quanto la tradizione sportiva sia importante per i cittadini».
Da Palazzo Marino sembra sia emersa la volontà di ricevere una delegazione dei manifestanti per sentire le loro opinioni, ma all’incontro non parteciperà in via ufficiale alcuna società, né questo potrà portare ad alcun risultato immediato. L’ormai ex-presidente dei Vipers, Alvise di Canossa, è chiaro: «Il tempo ormai è scaduto, non c’è più margine per ripensamenti o decisioni alternative. Mi sembra legittimo che i tifosi intendano organizzare un momento di protesta e sollecitare le istituzioni, ma ci tengo a ribadire che non c’è modo di tornare su una decisione che è stata dolorosissima. La mia posizione è fin troppo trasparente: una società sportiva non dovrebbe chiedere contributi economici a un’amministrazione comunale, deve però poter pretendere infrastrutture adeguate per svolgere la sua attività. L’unica speranza per migliorare la situazione è legata all’Expo, ma dopo dieci anni in cui abbiamo seminato tantissimo raccogliendo poco o nulla non avrebbe avuto senso attaccarsi al treno in partenza per il 2015».
Tra le società invitate alla manifestazione anche i Rhinos (football americano) di Giuseppe Rizzello: «Non saremo presenti ufficialmente alla protesta - dice - ma prevedo un’affluenza massiccia dei nostri tifosi. In ogni caso l’assessorato e il Comune hanno ben presente la nostra posizione: con la nevicata del 1985 non è crollato solo un palazzetto, ma anche le prospettive di poter fare sport di alto livello in una città dove basta che un comitato di quartiere si opponga a un progetto per legare le mani alle autorità».


Il riferimento al caso Agorà è fin troppo chiaro, ma l’amarezza del General Manager dei Rhinos si spinge oltre la mancata attuazione del progetto di ampliamento dello stadio del ghiaccio: «Sono stato più volte presente in riunioni dove Alvise di Canossa ha denunciato ai media e alle autorità le difficoltà di portare avanti una società sportiva di alto livello in questa situazione, ma nessuno ha mai dato a questi sfoghi tutto il risalto che solo in questi giorni, dopo la sua drastica decisione, si è riusciti ad avere».

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