Vitale la sicurezza dei farmaci

Farmacisti ospedalieri di tutta Italia si incontreranno a Catania martedì e mercoledì prossimo (29 e 30 gennaio) per dibattere un tema di grande attualità: «Qualità, sicurezza ed efficacia dei farmaci». Saranno presenti tra gli altri rappresentanti dell’Istituto Superiore di Sanità, della farmacologia italiana con microbiologi, infettivologi e farmacoeconomisti.
«Spesso, negli ospedali, quando si affronta la terapia, si tende a dimenticare che la stessa è frutto di un percorso complesso ed articolato,che non può e non deve essere deficitario in alcun momento», precisa il dottor Luigi Giuliani, responsabile della Farmacia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Maggiore della Carità di Novara. L'appropriatezza d'uso è fondamentale: nei trattamenti oltre ad essere determinante la scelta della migliore alternativa terapeutica per ogni patologia, risultano sempre di fondamentale importanza la qualità ed il profilo di sicurezza di un farmaco. All’origine di molti casi di fallimento della terapia e di effetti collaterali vi sono errori nella scelta di un medicinale o nella sua somministrazione. «E indispensabile il rispetto delle condizioni di dose, posologia, via di somministrazione, tipo di paziente, per poter definire appropriata una terapia e la qualità del farmaco gioca un ruolo rilevante», precisa Giuliani che a Catania affronterà il tema della “contaminazione particellare” delle formulazioni che si somministrano direttamente in vena (parenterali). L’importanza della qualità per questi medicinali è ancora più sentita perché la forma farmaceutica (polvere da solubilizzare in un veicolo acquoso) può portare alla presenza di eventuali particelle subvisibili (particolato) dovute a reazioni chimiche o contaminazioni che possono intervenire durante la produzione, conservazione o ricostituzione del farmaco. Diverse evidenze cliniche indicano che la presenza di bassi livelli di particolato nei trattamenti per via endovenosa determina un minor rischio di eventi avversi e, per questi motivi, la Farmacopea ufficiale (sia quella statunitense che quella europea) ammette livelli di particolato molto bassi». Particolare attenzione a Catania verrà data all’antibioticoterapia in ospedale e al fatto che spesso un uso non sempre appropriato degli antibiotici provoca lo sviluppo di resistenze batteriche che rappresentano un danno enorme anche per la collettività e ritardano la guarigione determinando un aumento della degenza e dei costi ospedalieri.
«Le reazioni del paziente alla somministrazione vanno analizzate con attenzione e la qualità dei farmaci da utilizzare, come indica la stessa farmacopea, è un elemento imprescindibile. La qualità e la sicurezza del farmaco – afferma il dottor Giuliani - sono il frutto di rigore sul piano della ricerca, della produzione e della somministrazione». Ogni nuovo medicinale deve superare con successo le prove della sperimentazione preclinica (studi su sistemi biologici in vitro, su animali di laboratorio e prove di carattere chimico, chimico-fisico e biochimico), clinica di fase I (che definisce un primo range posologico, studia i principali parametri di farmacocinetica e verifica il livello di tollerabilità nell’uomo), fase II ( per confermare l’efficacia terapeutica, nonché il profilo preliminare di tollerabilità nel paziente); e fase III (influenza del farmaco sul decorso di altre patologie e possibile interazione con altri farmaci). Una volta commercializzati, i farmaci sono sottoposti ad un costante sistema di monitoraggio a cui fanno capo le diverse agenzie regolatorie nazionali (in Italia l’Aifa). Il costo, in un sistema che intende adottare politiche di “welfare” è un fattore di scelta, ma sono anche fondamentali la sicurezza, l’efficacia e la qualità di ogni singolo presidio terapeutico.

«Spesso negli ospedali – ricorda Giuliani - si vuole risparmiare sul farmaco senza tener conto che le terapie inadeguate facilitano le complicanze con tutti i costi che ne derivano. Anche nel mondo farmaceutico – dice con convinzione Giuliani – la qualità costa, ma poi rende anche sotto il profilo economico. Non sempre il farmaco meno costoso è quello che offre le migliori garanzie».

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