Entrambi cantautori genovesi, entrambi con un linguaggio musicale semplice e diretto. Una somiglianza anche nell'aspetto fisico oltre che nelle scelte di vita. Amori disordinati e la perdita del padre arrivata troppo presto. Tenco e Baccini. Passato e presente che si incontrano per dare vita a un vero e proprio tour musicale «Baccini canta Tenco - Porto a spasso Luigi nei teatri». Il concerto, che andrà in scena questa sera alle 21.00 al Politeama Genovese, ha l'ambizione di accompagnare gli spettatori nel mondo sconosciuto del compositore italiano Luigi Tenco, scomparso tragicamente nel 1967 mentre si trovava a Sanremo per partecipare al Festival. «Di Luigi si ricordano spesso le canzoni d'amore ma quelle che trattano temi sociali o quelle più ironiche sono state dimenticate ed è un peccato perché, oltre a essere belle, sono così attuali che sembrano scritte ieri» sostiene il cantante Francesco Baccini. «L'atmosfera che ho voluto creare per questo spettacolo è la stessa che avrebbe voluto Luigi Tenco se avesse avuto l'opportunità di fare un tour teatrale» afferma il regista Pepi Morgia che, oltre ad aver lavorato con Fabrizio De Andrè, ha seguito, sempre come regista, anche Ivano Fossati, Gianna Nannini, Elton John e numerosi altri grandi interpreti della musica italiana ed estera. Lo spettacolo vuole essere un piacevole viaggio nel tempo attraverso brani immortali, testi dalle sonorità rinnovate che vanno dal jazz alle ballate, fino ad arrivare al rock. Questo ambizioso progetto, che si snoderà in 30 tappe percorrendo quasi tutta la Penisola, si è potuto concretizzare grazie alla collaborazione di artisti di un certo spessore quali Marco Nereo Rotelli, artista contemporaneo che ha realizzato le scenografie, Armando Corsi, noto chitarrista che si è occupato dell'arrangiamento dei brani dello spettacolo, Marzio Angiolani, docente ed esperto di cantautorato italiano e coautore al fianco di Baccini. Tutto questo sotto la supervisione di Paolo Caliari. I brani in scaletta sono in totale 19: oltre ai più famosi «Vedrai vedrai» e «Mi sono innamorato di te», anche una divertente «E se ci diranno» e i brani ironici come «Hobby» e «Giornali femminili». Sul palcoscenico trovano spazio anche le ballate che per Tenco erano un mezzo per attirare l'attenzione su problemi sociali davvero importanti come la condizione della donna, la disuguaglianza, il consumismo e il divorzio, utilizzando l'ironia. Proprio per questo aspetto Tenco è forse uno dei primi cantautori impegnati.
E come dimenticare «Ho capito che ti amo», grande successo internazionale o «Ciao amore Ciao»? Quest'ultima canzone in realtà aveva un testo e un titolo differente: «Li vidi tornare», cambiato da Luigi per adattarlo alle necessità del Festival. La figura di Tenco, che Francesco Baccini vuole restituire al terzo Millennio, è quella di un cantautore e di un uomo dalle tinte forti, molto lontana da quell'immagine in bianco e nero impressagli dopo la morte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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