da Milano
Unire le forze delle Popolari del Mezzogiorno creando una holding comune, sotto la quale troverebbero posto almemo 3-4 banche reti: è il progetto dellamministratore delegato Marco Jacobini che nel frattempo iscrive la Banca Popolare di Bari alla corsa per gli sportelli in eccesso di Intesa Sanpaolo. Lobiettivo è raggiungere una massa critica di 500 filiali rispetto alle 162 attuali (più 18,3% a 23,2 milioni lutile del 2006).
Dottor Jacobini, il sistema creditizio è attraversato da grandi fusioni e Bpm-Bper promette di essere la terza Superpopolare della Penisola, è sufficiente una cassaforte del Sud per battere la concorrenza?
«Vogliamo aumentare la penetrazione sul territorio valorizzando i marchi e migliorando lefficienza».
In quali tempi?
«O si fa rapidamente o è meglio lasciare perdere. Ricordo, tuttavia, che anche le grandi fusioni lasciano spazi di penetrazione sulla clientela e creano sovrapposizioni».
Popolare Bari parteciperà allasta per gli sportelli Intesa?
«Dipende dal prezzo ma siamo interessati. Siamo radicati in Puglia, Campania e Basilicata, cui si aggiungono la Calabria e gli sportelli tra Lombardia e Veneto, valuteremo provincia per provincia».
Sarebbe pronto a portare la banca in Borsa così da accelerarne lo sviluppo?
«No. Il problema della quotazione è per chi necessita di capitale o ha difficoltà a governare la circolazione delle azioni.
Avete avviato aperture in Veneto, non sarebbe proficuo un asse con una realtà già radicata nellarea come la Popolare di Vicenza?
«Voglio difendere lautomonia della banca, è un aspetto a cui tengo moltissimo».
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