«Le volanti senza benzina? Una bugia»

«Le volanti senza benzina? Una bugia»

«Qui la benzina non è mai mancata. Le volanti e le nostre auto di servizio sono sempre uscite, vi do la mia parola».
Quando lo scorso 7 novembre il questore Alessandro Marangoni ha partecipato al settimo consiglio provinciale del Siulp, il più importante sindacato italiano della polizia di stato , il numero uno della questura di Milano ha tenuto un profilo molto sobrio, evitando accuratamente di commentare le cifre allarmanti snocciolate dal segretario generale Mauro Guaetta che parlava di un centinaio di volanti, su un totale di 120, ferme nei depositi guaste o incidentate per la drammatica mancanza di fondi per ripararle. Ieri il questore, durante il consueto bilancio dei reati di fini anno, un po’ perché pressato dai cronisti un po’ perché dribblare le questioni spinose non sempre si può, ha dovuto prendere posizione. E pur non negando le ben note difficoltà economiche del reparto sicurezza, con un sapiente dosaggio di termini e metafore, ha spiegato che comunque la questura di Milano ha impiegato al massimo tutte le risorse a propria disposizione, che le auto in servizio (nessuno gli ha chiesto il numero preciso) ci sono sempre tutte e che nel 2012 verrà potenziata l’attività dei commissariati (che i sindacati vorrebbero invece ridurre da 17 a 9). Addirittura Marangoni ha dichiarato che, per lui, «è una soddisfazione arrivare in cima con le scarpe da ginnastica anziché con gli scarponi». Un’affermazione che se di sicuro non gli farà guadagnare la simpatia dei poliziotti - una categoria ancora una volta penalizzata dai tagli imposti dal governo - invita comunque, e ancora una volta, all’ottimismo.
Secondo il questore, Milano attualmente è una città complessivamente sicura, soprattutto se rapportata ad altri capoluoghi di provincia altrettanto grandi e problematici come Roma e Napoli. E se i reati, dopo anni di decremento, rispetto al 2010 sono in aumento (+5.58 per cento), in cima alla lista ci sono furti e rapine (+ 12.31 per cento e + 6.46 per cento) i cosiddetti crimini predatori che, tra gli altri, comprendono anche le razzie di cibo nei supermercati, negli ultimi tempi sempre più frequenti. «Una crescita legata al periodo economico contingente e all’aumento dell’indice di povertà o, comunque, alla minore disponibilità di denaro da parte della gente» spiega Marangoni.
Anche l’aumento della percezione della sicurezza da parte della gente - che preoccupa Marangoni perché, lui stesso ammette che «le persone faticano a capire che quel che sentono ha ben poco a che fare con la realtà dei dati che noi rileviamo» - secondo il questore è strettamente connesso a un aumento del livello di anzianità della popolazione.
Milano è una città che secondo Marangoni in questo momento non è immune dalla sofferenza che, per ragioni economiche e questioni legate al «tirare la cinghia», accomuna tutto il Belpaese. Per questo il questore, pur nella sua visione positiva, non nasconde che nei prossimi mesi la preoccupazione maggiore della polizia di stato sarà legata non tanto all’aumento dei reati quanto alla gestione dell’ordine pubblico connesso a problematiche e tensioni sociali.
Da sottolineare i notevoli i risultati della questura di Milano sul fronte del sequestro di stupefacenti: sono oltre 1.400 i chili (l’anno scorso erano stati poco più di 300) di droga recuperata.

Solo in un’operazione della squadra mobile di mercoledì sono stati recuperati 81 chili di hashish.
Nonostante l’aumento dei reati, però, a Milano nel 2011 sono diminuiti gli arresti: 2950 sono le persone finite in manette in questi ultimi 12 mesi, ben 636 in meno rispetto al 2010 (-17.74 per cento).

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