da Arezzo
Da cinque giorni nei bar e nei circoli di Arezzo, così come in molte case private, non si parla daltro: Roberto Raspanti è scappato con il grisbi o la sua è vicenda destinata a spiegazioni banali, anche se al momento non ipotizzabili?
I fatti: dimenticati gli anni di Fanfani, Arezzo si stringe attorno ad alcuni personaggi che danno vita alla città. Nello sport, una delle figure più rappresentative è quella di Roberto Raspanti, 47 anni, fortunati e ormai lontani trascorsi agonistici come giocatore di pallavolo, poi passato dallo spogliatoio alla scrivania di dirigente, come accade sempre più spesso. Pallavolo, dunque: la squadra di Arezzo gioca un onorevolissimo campionato di serie A 2 (oggi è in trasferta a Crema) e da qualche tempo, dopo un rapido cursus honorum interno, ha come presidente appunto Roberto Raspanti. Che nella vita di ogni giorno è un bancario, promotore finanziario di un istituto di credito cittadino. Tutto tranquillo fino a martedì, quando Raspanti sparisce dalla scena: non ne sanno nulla né in società sportiva, né in banca, neppure in famiglia.
Si sospettano, senza avere peraltro elementi probanti, problemi nella conduzione di alcune operazioni finanziarie.
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