O niente, o troppo. Per lunghi anni la Milano del rugby - dopo la fine ingloriosa dell'esperienza Mediolanum - non ha più avuto una squadra di serie A, a dispetto di una lunga e gloriosa tradizione e di un movimento di base intenso e dinamico. Ma, un po' alla volta, lo sforzo dei tanti appassionati ha posato fine a questa anomalia. Al punto che la prossima stagione vedrà in campo non una ma due squadre milanesi in serie A: l'Amatori nel girone A, la Grande Milano nel girone B. Non ci sarà, insomma, un derby (tranne l'improbabie caso che entrambe le formazioni accedano ai play off): ma già così è un segnale positivo. Persino troppo, secondo i dubbi di chi ritiene che due squadre di A per Milano siano troppe, e che rischino di farsi concorrenza tra di loro per strapparsi pubblico, giocatori e (soprattutto) sponsor.
La storia dei due club non potrebbe essere più diversa: l'Amatori è risorta dalle proprie ceneri grazie ad un ingente sforzo economico, e con l'obiettivo dichiarato di portare Milano nell'Olimpo del rugby professonistico, il Top 10 (cui accedono ogni anno le due squadre migliori della serie A). Le difficoltà portate dalla crisi economica quest'anno si sono fatte sentire, e hanno portato all'addio del direttore sportivo Massimo Giovanelli. Ma il presidente Guido Romiti continua a credere nel progetto.
La Grande Milano nasce invece come espressione del movimento di base del rugby milanese, sulla base di una alleanza tra un folto gruppo di società storiche della città e della provincia. Obiettivo: dare ai migliori ragazzi dei vivai milanesi la possibilità di esprimersi anche nel rugby ad alto livello. É stato un cammino lungo e faticoso, ma dopo sette anni di battaglie al termine del campionato scorso anche Grande Milano ha centrato l'ingresso in A. Grande soddisfazione, ma anche qualche preoccupazione per l'impegno economico di un campionato su base nazionale, con costi di trasferte destinati a pesare sul bilancio sociale.
Grande Milano giocherà sul terreno storico del Giurati di via Ponzio, mentre ancora non si sa se Amatori continuerà nel coraggioso esperimento di portare il rugby all'Arena.
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