Silvano Tauceri
Aveva cinque anni quando mamma Cesarina e papà Fabio liscrissero ai corsi di ginnastica artistica per accontentarla in quella chera già la sua passione, le sue piccole amiche facevano il girotondo o giocavano a nascondino, lei si divertiva a fare capriole o balletti ispirandosi a una musica che non cera. Undici anni dopo ha scritto il capitolo più importante, e gratificante, della sua piccola grande storia: domenica al campionato europeo di ginnastica in Ungheria ha conquistato il titolo nel volteggio, un successo strepitoso visto che è la prima medaglia doro dellItalia nella ginnastica femminile.
Il trionfo di Debrecen ripaga Francesca Benolli (sedici anni il prossimo 26 agosto, un metro e 61 per 51 chili) di undici anni di intensi allenamenti, sacrifici. La ginnasta triestina è anche un esempio in una città senza giovani, relegata nello sport a bassi livelli: il calcio è in caduta libera con gli alabardati quasi retrocessi in C1, basket e volley sono dimenticati, si salva solo la pallamano che però ha perso la finale-scudetto. Ecco allora questo sprazzo dazzurro con il sottofondo dellinno al sole che coagula lattenzione e lammirazione, e fa conoscere anche l«Artistico 81», società per la quale Francesca gareggia da quando aveva otto anni. È in nazionale dal 2003, ha già raccolto successi promettenti, unascesa costante e domenica il grande balzo, anzi il grande volteggio doro.
«Il mio è uno sport che richiede notevole impegno, soprattutto sacrifici e rinunce, ma la passione me lo trasforma in divertimento. Mi alleno normalmente più di 4 ore al giorno e tutti i giorni: parellele, trave, ma la mia specialità è il volteggio. Ringrazio la società che mi ha permesso di esprimermi ad alto livello, dedico la vittoria ai miei genitori che mi hanno assecondato nei programmi e agli istruttori Teresa Macrì e Diego Pecar che mi seguono da undici anni anche in nazionale».
Cosa significa questo successo? «Unincredibile notorietà, con tante interviste e la tv, roba nuova per me. E la grandissma soddisfazione di essere la prima italiana al vertice nella ginnastica femminile. Per me lUngheria devessere il punto di riferimento dal quale proseguire e migliorare per traguardi maggiori, naturale che guardi con speranza allOlimpiade di Pechino. Sarebbe coronare un sogno».
Il programma per arrivare a Pechino? «Sei ore a scuola, al liceo linguistico, devo pensare al futuro. Poi in palestra.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.