Non si può stare con Matteo Colaninno ma anche con Maura. Sì, perché Veltroni a lei piacerebbe anche, il problema è che ha scelto come capolista del Pd in Lombardia il vicepresidente di Confindustria. È per questo che delle promesse di questaccoppiata, Maura, 29 anni, pugliese trapiantata a Milano, proprio non si può fidare.
«Non si può dire tuteleremo i precari e poi scegliere un candidato-simbolo così», spiega. Fra Maura e Colaninno, insomma, ce nè uno di troppo, ma non è una questione ideologica. E contro il presidente dei giovani industriali lei non ha niente di personale. Anzi, solo una cosa: la sua personale esperienza: «Il gruppo di cui è vicepresidente il signor Colaninno mi ha offerto un contratto di lavoro per sei mesi a 250 euro al mese». Impossibile. «E invece è possibile. Avrei dovuto gestire - insieme ad altri - il lancio a Roma della Vespa, il nuovo modello della casa, in occasione del musical Vacanze Romane, al teatro Sistina. La loro idea per darle un tocco un po retrò era riagganciare il prodotto alla famosa scena in cui Gregory Peck e Audrey Hepburn fanno quel giro di Roma sulla Vespa».
Va bene - penserebbe chiunque - cercavano una hostess da piazzare sotto uno stand, due sorrisi, un dépliant e via. Invece la Piaggio richiedeva la conoscenza delle lingue straniere e una certa esperienza in fatto di comunicazione e marketing. Tutti requisiti che Maura aveva, essendosi laureata tre anni prima in Lingue e letterature straniere allo Iulm di Milano (parla un ottimo inglese e spagnolo) e avendo una certa pratica di linguaggi radiotelevisivi. Così, tramite luniversità (si chiama ufficio Placement), lhanno convocata per un colloquio a Milano: «Mi sembrava unopportunità stimolante - ricorda -, una grossa casa, la prospettiva di fare un po di carriera, le cose a cui si pensa in questi casi».
È una signora di mezza età dellufficio Risorse umane della casa motociclistica che le ha illustrato le condizioni. Ha fatto presto: contratto da stagista per sei mesi e rimborso spese a 250 euro. Anche se il lavoro in questione dello stage ovviamente non aveva niente: «A Milano con quella cifra lì ci puoi pagare i mezzi pubblici, neanche laffitto di una camera condivisa. Però io non ho detto di no, non sono una che si scoraggia, ho sempre fatto lavori e lavoretti anche durante gli studi, per non pesare troppo sui miei, che da Brindisi mi hanno mandato qua a Milano a studiare».
Ma alla fine quella «proposta indecente» lha rifiutata: «Soprattutto perché hanno escluso fin dallinizio la possibilità di passare a un contratto diverso alla fine dei mesi, al massimo cera in palio un solo rinnovo». Poi è scattata lindignazione: «È stato quando alle mie perplessità legate alle spese di spostamento a Roma hanno risposto: Ma non hai qualcuno che ti ospiti lì?. Mi è sembrato un ricatto. Con una piccola azienda familiare puoi essere meno rigido, ma quella è la Piaggio. Ho pensato: qualcuno deve dire di no a questo gioco al ribasso, anche se loro probabilmente ne avevano altri venti per lo stesso posto». E cera anche un risvolto paradossale: «Io avevo 25 anni, ero in perfetto target per quel motorino lì, anche perché non sono ancora riuscita ad acquistare unautomobile mia. Per questo mentre parlavano mi dicevo: ma se tutti facessero come voi, chi ce li avrebbe i soldi per comprarla, questa Vespa?».
Dopo più di tre anni lindignazione è passata: «Sono tranquilla, faccio un lavoro che mi piace, responsabile Comunicazioni Promozioni per una multinazionale di prodotti estetici. Forse mi prendono a tempo indeterminato. Ma alla storia della Piaggio ci ho ripensato, quando ho letto della proposta di un salario minimo di mille euro per i precari. Veltroni mi sembra uno equilibrato, però a parole son bravi tutti, ma quali sono le scelte che avete fatto davvero? Dovè la coerenza se parli di giovani e la tua azienda li tratta come carne da macello?».
Figlio di Roberto, presidente della Piaggio dal 2003, Matteo Colaninno non ha neanche quarantanni ed è anche vicepresidente e amministratore delegato di Omniaholding spa e numero due della Banca popolare di Mantova, e consigliere damministrazione di Immsi spa, Rcn spa e Cattolica immobiliare spa. Fino a pochi giorni fa, prima di candidarsi alle elezioni politiche, aveva un posto anche nel cda del Sole 24 ore, dove presiedeva il Comitato di controllo interno.
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