Fa tutto parte del passato: Milano è ormai terra di conquista per i romanisti e Mirko Vucinic non è più un oggetto misterioso. Sono queste le istantanee regalate dai corsari giallorossi, che ieri pomeriggio hanno sbancato di nuovo la San Siro rossonera pochi mesi dopo il blitz incorniciato perfino dalla rabona di Aquilani. Che era assente ieri, esattamente come Totti, risparmiato in vista del derby di mercoledì. Ma stavolta lassenza del capitano non è stata rimpianta dai suoi orfani, visto e considerato che il montenegrino ha mostrato finalmente che pasta di calciatore è. Così, quattro giorni dopo aver griffato la vittoria-Champions contro lo Sporting, lex salentino ieri sè ripetuto, confezionando in maniera elegante un successo che riavvicina i giallorossi alla vetta. Vucinic però non sesalta più di tanto, e si dice pronto a farsi di nuovo da parte per restituire il ruolo di punta unica allacciaccato Totti: «Speriamo che recuperi il prima possibile perché è un giocatore fondamentale per noi». Inevitabile però la dedica-doc per il gol-vittoria: «La riservo a me, che resto lo stesso ragazzo di prima e ringrazio Spalletti per la fiducia che mi dà».
Il tecnico dal canto suo gongola da una parte per la prestazione di Vucinic e dallaltra per i complimenti elargiti da Berlusconi nei suoi confronti: «Fanno molto piacere e tra laltro è sempre stato disponibile a riconoscere i meriti della mia squadra: lui è sempre pronto a riconoscere i meriti dellavversario». «Don Luciano» fa poi da chioccia a Daniele De Rossi, che nonostante lerrore dal dischetto «ha dimostrato personalità e ha fatto vedere che è tranquillo, così come tutta la squadra». Dal canto suo DDR sè giustificato a modo suo: «Il cucchiaio va fatto sull1-0, troppo facile se vinci 5-0». Poi il numero 16 della Roma ha analizzato il momento-no dellantagonista di turno («Il Milan resta una grande squadra che è un po in difficoltà in campionato ma che ha sempre grandi capacità») e quello positivo della sua squadra: «La Roma sta crescendo molto sia sul piano del gioco che della compattezza, abbiamo sbandato, ma anche il calendario non ci ha aiutato, perché abbiamo incontrato tutte squadre difficili.
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