Walesa pronto a ricandidarsi alla presidenza della Polonia

VarsaviaDopo una settimana di lutto e unità nazionale, 100.000 polacchi si sono radunati ieri in Piazza Pilsudski a Varsavia per commemorare le 96 vittime della sciagura aerea di Smolensk, dove una settimana fa sono morti il presidente Lech Kaczynski e la moglie, assieme all’élite militare e politica polacca.
Oggi, a Cracovia, si terranno i funerali della coppia ma le ceneri del vulcano islandese mettono a rischio l’arrivo delle delegazioni dall’estero. Il funerale avrà luogo nella basilica di Nostra Signora, in presenza degli ospiti stranieri. Dopo la messa e i discorsi il corteo, senza ospiti, si sposterà a piedi nella cattedrale di Wawel, dove vicino ai Re polacchi saranno sepolti Kaczynski e la moglie.
Ieri, nella grande piazza di Varsavia intitolata al generale Jozef Pilsduski, eroe nazionale, teatro dei principali raduni di massa sin dai tempi di Giovanni Paolo II, si sono raccolte circa 100.000 persone, secondo dati delle autorità. La cerimonia è cominciata alle 12 con la parte civile e i discorsi delle autorità ed è proseguita con una messa. In serata le salme dei Kaczynski sono state trasportate nella cattedrale di San Giovanni nella città vecchia.
Alle 8:50 in punto, l’ora della sciagura, sono risuonate in tutta la Polonia sirene e campane. Alla cerimonia erano presenti in prima fila il fratello gemello del presidente, l’ex premier Jaroslaw, e la figlia dei Kaczynski, Marta, che ha seguito composta dietro grossi occhiali neri la commemorazione.
Jaroslaw, su cui si specula se si candiderà al posto del fratello morto alle presidenziali anticipate a giugno, ha fatto un ingresso molto deciso e marziale nella piazza. L’ex presidente Lech Walesa (1990-95) in un’intervista al settimanale tedesco Focus ha detto peraltro di essere pronto a candidarsi di nuovo «se la patria ha bisogno di me». Il leader storico di Solidarnosc ha spiegato di aver «accettato» la sepoltura di Kaczynski nel Castello di Wawel, dove riposano i re e i grandi di Polonia, per rispetto alla decisione della Chiesa polacca. Walesa ha spiegato di aver perdonato il defunto presidente per le accuse rivoltegli in passato riguardo una sua presunta collaborazione con i servizi segreti comunisti, anche se confermerebbe anche oggi la dura replica rivoltagli a suo tempo. Una eventuale candidatura di Walesa non è ritenuta però molto credibile in Polonia.
All’inizio della cerimonia di ieri, tre salve sono state sparate alla memoria delle 96 vittime che quel 10 aprile stavano andando alla commemorazione dell’eccidio di Katyn. In un discorso il premier Donald Tusk ha parlato della «più grande tragedia polacca del dopoguerra» e auspicato che prosegua il senso di unità ritrovato.

Anche il presidente del Sejm, il Parlamento, Bronislaw Komorowski ha sottolineato che nella «catastrofe» il Paese si è unito. Papa Benedetto XVI, in un messaggio letto dal nunzio Jozef Kowalczyk, ha espresso la sua solidarietà e donato ai parenti delle vittime un rosario con il suo stemma.

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