Solidarnosc compie 25 anni, ma i valori che hanno guidato il sindacato nella sua lotta contro il regime comunista in Polonia, quei valori «di cui Giovanni Paolo II fu il padre spirituale» sono validi ancora oggi. Anzi in Europa, secondo il suo leader storico Lech Walesa, cè «bisogno di questo tipo di solidarietà». E Walesa ha voluto scriverlo in una lettera indirizzata alla conferenza organizzata a Palazzo Clerici per festeggiare la ricorrenza dal Consolato generale di Polonia a Milano con il Comune, la Regione Lombardia, il consolato polacco e lIspi. Nel messaggio, letto dal presidente dellIstituto di studi politici internazionali Boris Biancheri, Walesa ha ricordato e ringraziato «il popolo italiano e le molte istituzioni italiane per aver contribuito al successo di questa pacifica rivoluzione». Una rivoluzione basata sulla solidarietà (questo significa Solidarnosc) che ha avuto Giovanni Paolo II, o come preferisce chiamarlo Walesa «Giovanni Paolo il grande» come «padre spirituale». «Facciamo in modo che il suo ricordo e quello del suo insegnamento di solidarietà e di amore per il prossimo rimangano per noi unindicazione per il futuro». Laugurio di Walesa è che «lidea di solidarietà diventi, nellera della globalizzazione, il fondamento di una nuova dottrina di comportamento umano». Un augurio condiviso dallambasciatore polacco Michal Radlicki intervenuto con lambasciatore presso la Santa Sede Hanna Suchocka.
«Per noi - interviene Biancheri - Solidarnosc è più di un movimento politico, è il nome stesso della libertà, di valori che si affermano sulle circostanze».
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