I reading lasciano il posto alle conferenze e ai dibbattiti. E così gli amanti della letteratura in Italia si devono piegare al main stream dell'attualità più corriva. Ne sono esempi i festival di Mantova e Pordenone, pur premiati da un largo successo di pubblico. Altrove invece la poesia sa ancora catalizzare l'attenzione degli amanti della parola scritta (e declamata). È il caso di Callander piccolo borgo della Scozia settentrionale dove si apre una mostra e una rassegna per celebrare un poema scritto ben due secoli fa. Nel 1810 usciva infatti la raccolta poetica «The lady of the lake». La firmava Walter Scott. Che poi diverrà celebre in tutto il mondo come il «padre» del romanzo storico («Ivanhoe», su tutti).
La popolarità di Scott è sempre rimasta costante (e non solo entro i confini del suo Paese). E l'occasione di queste celebrazioni è resa ancor più ghiotta da un annuncio che ha del sensazionale. È stato, infatti, scoperto in una residenza aristocratica un poema inedito di Sir Walter Scott (1771-1832), considerato uno dei più grandi scrittori e poeti scozzesi di tutti i tempi. La ritrovata poesia è intitolata «The Hills of Killearn» e fa parte di una collezione finora ignota di documenti conservata a Cambusmore House di proprietà della famiglia Baillie-Hamilton, proprio vicino a Callander. Quando Walter Scott era un giovane avvocato passò molte estati in questa magione, dove poi rimasero celati gli autografi ora riscoperti dopo quasi 200 anni. Il poema, dal tono elegiaco, fu scritto durante uno dei soggiorni di Sir Walter e cita numerosi luoghi della zona, compresi Aberfeldy e Callander. Nella collezione sono state ritrovate nove lettere dell'autore di «Ivanhoe», una delle quali riporta l'inedito poema, tutte indirizzate a un suo collaboratore. Gli autografi conosciuti sono in mostra da questa settimana al McLaren Leisure Centre di Callander.
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