da Roma
Un voto secco su tutto laccordo. Ma anche una consultazione contemporanea per tutti i lavoratori e pensionati. Cgil, Cisl e Uil hanno messo a punto le modalità del referendum che dovrà ratificare lintesa con il governo sulle pensioni, con il superamento dello scalone Maroni attraverso il sistema misto scalini-quote; sul welfare, con la riforma degli ammortizzatori e sul lavoro, con la sostanziale conferma della Legge Biagi.
Il protocollo è stato firmato nel luglio scorso da Cgil, Cisl e Uil, ma ha creato vari problemi al sindacato della sinistra, alle prese con una forte opposizione interna. Il voto concentrato in tre giorni, dall8 al 10 ottobre, è un modo per evitare uno stillicidio quotidiano di risultati più o meno favorevoli allaccordo. E, soprattutto, un antidoto contro uno scenario temutissimo dai sindacati, quello in cui i lavoratori vengono spinti verso il «no» dal voto di alcune aziende simbolo, come gli stabilimenti Fiat Mirafiori dove si dà per scontato che le tute blu bocceranno il protocollo.
Ieri i segretari generali Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti si sono incontrati per accordarsi sugli ultimi dettagli da inserire nel documento unitario da presentare alle assemblee che inizieranno il 17 settembre. Ci potrà essere qualche traccia delle critiche della Cgil sui contratti a termine e sulla decontribuzione degli straordinari. Ma i rappresentanti sindacali che andranno nei luoghi di lavoro per conto delle segreterie confederali dovranno necessariamente sostenere lintesa.
Ma questa volta sindacati e maggioranza dovranno fare i conti anche con la manifestazione contro il protocollo del 20 ottobre promossa dalla sinistra radicale. Walter Veltroni ieri ha di nuovo bocciato la mobilitazione, «sbagliata» perché potrebbe «aprire una contraddizione tra lo stare al governo e la sottoscrizione di un documento che è il primo passo verso quel patto generazionale che abbiamo auspicato». Un problema «già risolto», secondo Piero Fassino secondo il quale alla fine i ministri di Prc, Pdci e Verdi non parteciperanno. Parole che hanno fatto infuriare il ministro della Solidarietà Paolo Ferrero che ha accusato Fassino di arroganza. La segreteria di Rifondazione si è riunita e ha confermato la manifestazione, definita «irrinunciabile». Una risposta a Veltroni che ieri ha auspicato una «evoluzione» dellala sinistra della maggioranza rispetto a posizioni anti sistema.
Ma la maggioranza è alle prese con laltra manifestazione, quella del 20 ottobre a sostegno della legge Biagi. Ieri il ministro al Commercio internazionale Emma Bonino ha confermato la partecipazione. Tra le categorie, in arrivo ladesione della Confapi, la confederazione delle piccole imprese e del Movimento cristiano lavoratori. Una manifestazione, ha precisato il promotore Giuliano Cazzola ringraziando Bonino, che servirà a contrastare ogni ipotesi peggiorativa del protocollo.
I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil hanno anche fatto una prima ricognizione sulla Finanziaria 2008. Cgil, Cils e Uil non vogliono un taglio delle tasse generalizzato, ad esempio sullIci, e chiedono di concentrarsi sui redditi da lavoro.
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