Cronaca locale

Yoga, primo festival della ginnastica dell’anima

Tra gli insegnanti anche l’uomo che osserva il silenzio da trentasei anni

Raffaella Regina

Corpo, emozioni, facoltà intellettuali. Unificazione interiore, spirituale, riscoperta della dimensione del Sè, dell’Essere. È lo yoga, in tutte le sue forme, nelle sue pratiche, l’arte dell’armonia e dell’equilibrio, della tranquillità e della pace interiore. Questa disciplina nata in India, che ha una storia che si perde nella notte dei tempi, oggi più che mai gode di larghissimi consensi. Solo in italia sono oltre un milione gli adepti, e più di 500 mila gli estimatori, un vero boom per una disciplina non convenzionale, legata al corpo ma anche alla spiritualità. Per tutti gli appassionati, ma anche per chiunque voglia avvicinarsi alla «dottrina» indiana è stato pensato il primo Yoga Festival che si svolgerà a Milano il 7 e l’8 ottobre. «Yoga Margà», ovvero «Le vie dello Yoga», questo il tema della manifestazione. Durante le due giornate verranno affrontate le diverse anime dello yoga, dalla tradizione di Karma, Bhati e Jnana passando alle pratiche più diffuse come l’Hatha Yoga, fino all’atletico Ashtanga Viniyasa. I partecipanti, esperti ma anche principianti, potranno scegliere tra 16 workshop e cinque conferenze di diverso livello che saranno dirette da insegnanti di fama mondiale.
Ci sarà Sri Sri Satchidananda, maestro di Hatha yoga classico, meglio conosciuto come lo «Yogi silente di Madras», per il silenzio che osserva da ben 36 anni, e che, alla veneranda età di 96 anni, continua a trasmettere l’insegnamento dello yoga e a viaggiare per il mondo al solo scopo di infondere saggezza. Insieme a lui anche Swami Ramananda, presidente dell’Integral Institute di New York, insegnante senior sempre di Hatha Yoga, disciplina che pratica da 30 anni.
Tra i professionisti italiani presenti alla manifestazione Gabriella Cella, Lisetta Landoni, direttrice dell’Accademia Kriya Yoga, in via Leon Battista Alberti al 6, e Manuela Borri Renosto, discepola di Sri Aurobindo, uno tra i più importanti filosofi e maestri spirituali dell’India moderna.
Lo yoga come arte, quindi, come scienza e strumento per religiosi e filosofi. La disciplina insegna la saggezza e la riflessione, e conduce «alle porte dello spirito» attraverso una serie di esercizi e posizioni. Di «asana» (posizioni, ndr) ce ne sono per tutti i gusti: prone, supine, capovolte e sedute, quelle per allontanare la fatica, quelle per «rinfrescare» il cervello oppure per regolarizzare la pressione sanguigna. L’aratro, la lacusta, il cobra, ma anche l’arco, il pesce, la montagna. Ogni postura un effetto benefico, un toccasana per ogni malanno, tutte esercitano un’azione benefica sui chakra, centri energetici del corpo umano, che sono sette. Attraverso gli esercizi si possono stimolare questi centri permettendo all’energia di fluire nel corpo e sbloccare situazioni di stress psico-fisico.
Queste e altre esperienze saranno alla portata di tutti il 7 e l’8 ottobre al Superstudio Più, in via Tortona al 27. Saranno allestite aree espositive, dove le più interessanti realtà del mondo yoga presenteranno programmi, workshop, seminari, proposte di viaggi e documentari, mentre una sala lettura sarà dedicata all’editoria specializzata con libri, dispense e pubblicazioni, spesso introvabili.

Il tutto per scoprire, o riscoprire, una pratica antica ma ancora viva e attuale.

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