Zapatero contro il crocifisso Caos in Parlamento a Madrid

La Spagna si spacca davanti al divieto del crocifisso a scuola. È stata appena approvata infatti un’iniziativa parlamentare che chiede al governo di applicare la sentenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo. A inizio novembre, la Corte di Strasburgo, cui si era rivolta una madre italiana, aveva condannato l’Italia per la presenza del simbolo religioso nelle classi, giudicandola contrario al diritto dei genitori a educare i figli secondo le proprie convinzioni e al diritto dei ragazzi alla libertà di religione. L’iniziativa, lanciata dai deputati del piccolo partito della sinistra indipendentista catalana, Erc, è stata approvata in commissione parlamentare, con 20 voti contro 16, con il sostegno dei deputati del partito Socialista (Psoe) e dei galiziani del Bng. Il principale partito di opposizione, il partito Popolare (destra), ha votato contro.

Il ministro dell’Istruzione iberico, Angel Gabilondo, ha dichiarato di vedere «di buono occhio la richiesta di una legge» che rispetti l’articolo 16 della costituzione, che garantisce il carattere laico della Spagna. Ma per Zapatero piovono critiche anche per il piano sull’economia sostenibile. L’opposizione: nel piano nessun riferimento al vero problema, cioè la disoccupazione

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