Milano Il Milan riprende a correre grazie ad una magia di Zlatan Ibrahimovic. Solo un’invenzione dello svedese consente di portare a casa i tre punti.
È stanco ma soddisfatto Zlatan, colpito anche da un leggero malessere al termine della partita ma autore del gol che ha consentito al Milan di superare il Genoa nel primo anticipo della quinta di campionato: «Sono stanco, però si devono fare sacrifici per vincere - le parole di Ibrahimovic -. Era una partita importante, tutti hanno lavorato alla grande, adesso è un momento in cui anche se tutto è facile diventa difficile, ma l’importante è vincere. Questo Milan non dipende da un solo giocatore, siamo 11 in campo, 5 fuori e altri 5 che non sono in squadra per il momento. Dipende da tutti, tutti lavoriamo insieme e andiamo avanti, perché se noi lavoriamo e stiamo concentrati non sono preoccupato. Nelle ultime partite non abbiamo avuto fortuna, ma oggi è andata bene, anche se alla fine è stata un po’ difficile. L’Inter? Noi dobbiamo pensare a noi - ha concluso Ibrahimovic -, cosa fanno gli altri non mi preoccupa, se noi facciamo il nostro lavoro arriviamo primi».
Gara che doveva sancire il nuovo patto fra le due tifoserie dopo il tristissimo episodio del 1995 a Marassi quando il tifoso rossoblù Vincenzo Spagnolo venne ucciso da ultra milanisti.
E invece durante l’intervallo della partita un petardo è stato lanciato dallo spicchio di curva riservato ai tifosi ospiti in direzione dei supporter rossoneri, seduti sul secondo anello rosso dello stadio Meazza. Tanta paura da parte delle persone sedute nel settore bersagliato, ma nessun ferito. L’incontro tra Milan e Genoa, nonostante fosse considerato a rischio, per la prima volta vedeva la presenza dei tifosi genoani all’interno dello stadio di San Siro.
Allegri al momento ha altri problemi, gli chiedono se alla fine tutto il merito è di Ibrahimovic e lui: «Sicuramente ha già fatto molti gol, speriamo che ne faccia altrettanti. La squadra nel primo tempo ha faticato, è normale perché quando non le sblocchi, le partite diventano tutte difficili. Lui è stato molto bravo, è stato molto bravo Pirlo nel trovarlo, poi la squadra si è sbloccata mentalmente. Eravamo anche un po’ preoccupati per andare alla ricerca di questa vittoria che poi, alla fine, credo sia meritata.
Quindi per questo Milan è solo una questione di testa? «Conta - risponde Allegri-, anche perché a livello psicologico avere una buona condizione è importante, quando non arrivano le vittorie giochi sempre un pochino preoccupato, anche se sei una grande squadra.
L’allenatore ha poi tergiversato sul mancato sacrificio in campo di Robinho e Ronaldinho: «Hanno fatto un buon lavoro. Robinho deve ancora crescere come condizione, anche se nel secondo tempo ha fatto buone cose».