Dopo liniziale impennata di richieste, la distribuzione gratuita in zona 6 dei kit rivelatori di sostanze stupefacenti sta registrando uno stallo. A ormai due mesi di distanza dalliniziativa voluta dal gruppo di Alleanza nazionale, le famiglie con figli nella fascia di età «a rischio» che hanno ritirato dalle 34 farmacie il test in grado di stabilire se nelle ultime 48 ore l'organismo ha assunto droga, sono arrivate a 220 sui 640 test messi a disposizione. E la maggior concentrazione di richieste è stata riscontrata nel quartiere Barona. Una delle curiosità che emergono è che in molti casi sono stati gli stessi ragazzi dell'età a rischio a ritirare il kit rivelatore presentando la lettera ricevuta dal Comune. «O sono bravi ragazzi che vogliono dimostrare a mammà quanto siano esenti dalluso di stupefacenti - commenta un titolare di farmacia - oppure desiderano toglierli di mezzo e magari provare se sono davvero efficaci dopo una fumata».
«Appena arrivate le confezioni - afferma un'altra titolare di farmacia - ho immediatamente sottoposto mio figlio al test. Tutto bene, ma ho voluto dimostrargli che deve rigare diritto perchè i sistemi di controllo esistono». In moltissimi casi, ammettono in quasi tutte le farmacie della zona 6, i genitori dicono «non vogliamo offendere nostro figlio sottoponendolo ad una simile prova».
«Spesso - interviene un titolare di farmacia del Ticinese - sono proprio i genitori che preferiscono non sapere, non guardare in faccia alla realtà. Perché mi creda, di droga ne gira tanta, ma tanta quanto non si può immaginare.
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