A zonzo in auto con il blocco: controllati dopo 48 chilometri

L’auto è di quelle fuorilegge: una Punto diesel del 2002, motore Euro 3, qualche ammaccatura e un buono strato di polvere sulla carrozzeria grigia a farla apparire tutto fuorché un nuovo modello ecologico. Ideale, però, per la missione a cui è chiamata: un giro della città durante il blocco del traffico per vedere se chi non è in regola riesce a farla franca. Risultato? La paletta rossa dei ghisa si abbassa una sola volta, dopo due ore e 48 chilometri percorsi. Merito dell’ultima di otto pattuglie incrociate.
Pochi ghisa in periferia
Il primo dei test comincia alle 10 in corso Lodi. La meta è lo stadio di San Siro, da raggiungere attraverso vie periferiche. Nella quindicina di chilometri percorsi si incontrano due pattuglie di ghisa: la prima, di fianco a un semaforo di corso Lodi, ferma l’auto a fianco alla nostra; la seconda sta controllando due macchine nella rotonda di piazza Chiaradia, si passa senza problemi. Da lì a San Siro non si vedono altre divise. «Strada libera» nei vialoni Cermenate e Famagosta, lungo cavalcavia a svincoli. Si rivede un gruppo di agenti al Meazza, ma non è a guardia della strada.
Circolare presidiata, ma...
Più arduo - sulla carta - è il secondo test, l’intero l’anello delle circolari Atm con partenza e arrivo a piazzale Lotto. Sono le 11, non ci sono agenti nel piazzale e l’automobilista fuorilegge rimedia solo qualche occhiataccia dai pedoni che attraversando sentono il rumore del motore diesel. Le pattuglie? Presidiano le rotonde. La passiamo liscia in piazzale Zavattari (un ghisa controlla un’altra auto, il collega lancia solo un’occhiata alla Punto fuorilegge che sfila in seconda corsia) e nelle piazze Bolivar (gli agenti parlottano tra loro), Lodi (la vigilessa in quell’istante gira le spalle alla strada), Maciachini (i ghisa controllano un’utilitaria bianca) e Lugano. In tutto cinque pattuglie, superate più per coincidenze fortunate che per poca attenzione degli agenti. Lungo le circolari ci sono più auto che in periferia. Grazie al poco traffico si muovono svelte, pescare i furbi e fermarli al volo non è facile.
In centro: pochi controlli, ma buoni
Il terzo test parte da Lotto e arriva a porta Romana. Attraversiamo le zone di Pagano, Conciliazione, Cadorna e Foro Buonaparte: nessun agente in vista. È così anche a Brera, di fianco all’Arena.

In strada non ci sono auto, anche per questo l’agente che ci vede arrivare in piazza 25 Aprile «punta» da lontano la Punto fuorilegge e abbassa la paletta. Sono le 12, il ghisa controlla il permesso (ai giornalisti è concessa la deroga), libretto e patente. Nessuna divisa, poi, a Repubblica, porta Venezia, Cinque giornate e porta Romana. L’auto fuorilegge torna ai box.

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