Frasi operistiche ad hoc ce ne sarebbero a bizzeffe: dallo sgomento «È strano» di Violetta Valery al «È sogno o realtà?» di Ford nel Falstaff verdiano. Fatto sta che, strano ma vero, il Carlo Felice rialza il sipario e la stagione lirica riparte addirittura dal prossimo 3 dicembre, proprio con Traviata. Con la fiducia che per il 2011 tornino i finanziamenti dei privati e gli aiuti governativi promessi dal ministro Bondi; ma anche con la spada di Damocle impugnata dai sindacati autonomi, che ancora non ci stanno ai contratti di solidarietà (gli ammortizzatori sociali per i 286 dipendenti partiti dall'8 novembre scorso, ndr) e che sono ricorsi alla Magistratura per bloccare «un modo di procedere irregolare per un teatro». Intanto le prove sono riprese - con una riduzione del 40% dell'orario di lavoro e del 20% dello stipendio - e lunedì prossimo (ore 20.30) è atteso Zubin Mehta, che a titolo completamente gratuito dirigerà l'orchestra del teatro in un concerto straordinario: programma interamente dedicato a Beethoven, anche con il Concerto per pianoforte e orchestra «L'Imperatore» eseguito dall'eccezionale Rudolf Buchbinder. E poi il via alla tanto attesa ripresa del cartellone, che contempla opere, balletti e alcuni concerti sinfonici; Traviata mantiene il cast annunciato un anno fa, con la direzione di Fabrizio Maria Carminati, la regia di Henninh Brockhaus e il genovese Francesco Meli nel ruolo di Alfredo. «Ripartiamo con fatica - ha ammesso il sovrintendente Giovanni Pacor - ma siamo felici di restituire il teatro alla città; certo però è molto difficile lavorare con orario tagliato, non può che incidere sui nostri risultati». Addio allora per almeno due anni al «Barbiere», anche lui previsto nella passata programmazione, e a «Rigoletto», che contemplando il solo coro maschile porterebbero difficoltà nella gestione dei nuovi orari ridotti, parlando in termini di par condicio lavorativa tra i sessi.
Tradizionale balletto a Natale, con «La Sylphide» (da sabato 18 a giovedì 23 dicembre) con il Ballet de l'Opera national du Rhin. Coda di stagione, sebbene già nell'anno nuovo, «Elisir d'amore» di Donizetti (20 gennaio) che avrà un cast da «Opera Studio», costituito interamente da giovani interpreti. La stagione 2011 apre invece a febbraio con "Pagliacci" per la regia di Franco Zeffirelli, che vedrà anche il ritorno delle voci bianche; ancora Leoncavallo per un'opera minore, «Mameli», che si unirà ai festeggiamenti del 150esimo dell'unità d'Italia e che tornerà a Genova dopo quasi un secolo: era il 24 febbraio 1916, quando proprio nel nostro teatro l'opera ebbe il suo debutto assoluto. Quindi «Gianni Schicchi» di Puccini e «Il Campanello» donizettiano. E la ghiotta disponibilità del maestro genovese Fabio Luisi a dirigere almeno tre concerti nel corso del prossimo anno.
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