Macché legalità, è il Grande Centro degli inquisiti

Fini, Casini, Rutelli e Lombardo si proclamano paladini della questione morale e dimenticano i guai giudiziari di gran parte dei loro eletti. Fra condannati per corruzione e indagati per associazione mafiosa, ecco tutti i nomi

Macché legalità, è il Grande Centro degli inquisiti

Roma - Chiamatelo «grande centro», ma degli inquisiti. Il nuovo asse della «responsabilità istituzionale» di Fini, Casini, Rutelli e Lombardo ha qualche problema. Se il presidente della Camera non fosse diventato giustizialista, non dovrebbe preoccuparsi degli aficionados di Travaglio, avidi di elenchi di indagati e condannati.

L'inchiesta «Global Service» a Napoli ha visto coinvolti e poi prosciolti il neocapogruppo dei finiani Italo Bocchino (Fli) e il casiniano Renzo Lusetti. Quest'ultimo è stato condannato nel 2001 dalla Corte dei Conti a risarcire il Comune di Roma per 48 milioni di lire di consulenze ingiustificate. Gli uomini dell'Udc, tuttavia, sono saliti alla ribalta delle cronache giudiziarie, soprattutto in Sicilia. L'ex governatore e attuale senatore Salvatore Cuffaro è stato condannato in primo grado a 5 anni e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici per favoreggiamento semplice nel processo sulle «talpe» alla Dda di Palermo. La condanna è stata aumentata in appello per favoreggiamento aggravato (7 anni). Sempre a Palermo i pm hanno chiesto una condanna a 10 anni nel dibattimento con rito abbreviato per concorso esterno in associazione mafiosa.

Il segretario regionale e deputato Saverio Romano, invece, è stato indagato nel 2003 dalla Procura di Palermo insieme a Salvatore Cuffaro per concorso esterno e corruzione. La posizione è stata archiviata. Indagato nel 2005 sulla base delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Campanella, è stato oggetto delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Massimo Ciancimino, il nuovo oracolo dei travaglisti. Il deputato Giuseppe Naro è stato condannato a 6 mesi in Cassazione per abuso di ufficio. Assolto dopo 15 anni di odissea Calogero Mannino, indagato eccellente per concorso esterno. Discorso diverso per Pippo Drago. Condanna definitiva in Cassazione a tre anni per peculato e l'interdizione dai pubblici uffici per l'utilizzo improprio dei fondi riservati dell'ufficio della presidenza regionale sicula. La pena è stata condonata, ma la Giunta per le elezioni di Montecitorio si è pronunciata per l'ineleggibilità.

E in Sicilia ha la sua base anche l'Mpa di Raffaele Lombardo. Il governatore e suo fratello, il deputato Angelo, sono indagati dalla procura di Catania per concorso esterno in associazione mafiosa. La procura del capoluogo etneo ha invece messo sotto indagine Ferdinando Latteri per concorso in disastro colposo e in gestione di discarica non autorizzata. La vicenda riguarda lo smaltimento dei rifiuti tossici della facoltà di farmacia dell'università catanese.

Sempre nell'universo post-democristiano vivono i sopravvissuti di Tangentopoli. Come il portavoce dell'Api, Bruno Tabacci, assolto nel 1996 dall'accusa di corruzione mossagli dall'«elemosiniere» Maurizio Prada. L'ex presidente della Lombardia fu condannato nel 1995 a sette mesi per violazione della legge sul finanziamento pubblico dei partiti, ma nel 1996 fu assolto. Il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, arrestato nel '93 per le tangenti Anas, fu condannato a tre anni e tre mesi per corruzione nel 2001. La sentenza fu annullata in appello e sopraggiunse la prescrizione. Enzo Carra fu condannato definitivamente a un anno e quattro mesi per false dichiarazioni al pm sul caso Enimont.

Fa parte dell'universo finiano Silvano Moffa, indagato per abuso d'ufficio e corruzione per la costruzione di un capannone a Colleferro (Roma) nel periodo in cui era sindaco e poi prosciolto. Stessa sorte di Antonio Buonfiglio nell'inchiesta Federconsorzi. Iscritto a Fli pure Francesco Proietti Cosimi, archiviato a Roma per la truffa ai Monopoli (indagine iniziata a Potenza) e indagato con la ex signora Fini, Daniela Di Sotto, nel «filone ambulatori». Mentre per la «direttora» del Secolo Flavia Perina c'è il precedente dell'arresto per favoreggiamento nel 1977 nell'ambito delle indagini sull'assassinio di Valter Rossi.

Chiudono la sequenza gli Udc Lorenzo Ria (prosciolto nell'indagine sui fondi Ctm di Lecce) e Domenico Zinzi (condannato in primo grado nel 2007 per omicidio colposo per la frana di Quindici). Benvenuti nel mondo del giustizialismo.

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