Giornalista triestino e videoreporter freelance, Almerigo Grilz morì nel 1987 durante un reportage in Mozambico. Ancora oggi viene criminalizzato perché militava a destra, nella "parte sbagliata". Ma dopo tutti questi anni non sarebbe giusto e normale voltare pagina?
Dal 3 luglio la storia mai raccontata di Almerigo Grilz, giornalista ucciso "sul campo" e dimenticato solo perché non di sinistra

L'alto prelato ha definito il reporter “un uomo coraggioso che faceva conoscere quello che era nascosto” attraverso i suoi reportage

Il film sulla vera storia di Almerigo Grilz uscirà in sala il 3 luglio distribuito da Eagle Pictures

Vent'anni dopo il ritrovamento dell'albero sotto al quale venne seppellito, è stata affissa una targa per ricordare il primo giornalista italiano a cadere su un fronte dopo la Seconda guerra mondiale

Fausto Biloslavo affigge la targa sull'albero di mutongo che custodisce la salma di Almerigo Grilz. Affinché tutti sappiano che l'inviato ignoto, che fortunatamente ignoto non è più, riposa là dove ha trovato la morte. Proprio come aveva sempre detto ai suoi amici

In occasione dell'inaugurazione della mostra fotografica Bearing Witness con le immagini del nostro Fausto Biloslavo, Giorgia Meloni ha reso omaggio al giornalista Almerigo Grilz, ucciso in Mozambico nel 1987

Almerigo Grilz, assieme a Fausto Biloslavo e Gian Micalessin, è stato uno dei primi reporter a recarsi in Afghanistan assieme ai mujaheddin che combattevano contro l'Armata Rossa

Mentre preparano il loro primo reportage in Afghanistan, Fausto Biloslavo, Almerigo Grilz e Gian Micalessin decidono di fondare l'Albatross press agency. Scrive Micalessin: "Metto le mani sul Collins di Almerigo lo sfoglio dalla lettera A. Ci arrivo subito. Albatross suona bene. L’idea di due grandi ali sempre in viaggio, in volo sopra le tempeste del pianeta si lega bene alle iniziali di 'press agency' E suona molto simile ad Associated Press o simili... Per l’Afghanistan è perfetto. Almerigo e Fausto concordano".
