
Il riconoscimento alla memoria del giornalista ucciso nel 1987 è andato a quattro grandi "inviati"

In mostra la guerra in Ucraina e quella tra Hamas e Israele, l'Iraq con le bandiere nere dello Stato islamico e l'Afghanistan del ritorno al potere dei talebani, il Libano e la Birmania

Vent'anni dopo il ritrovamento dell'albero sotto al quale venne seppellito, è stata affissa una targa per ricordare il primo giornalista italiano a cadere su un fronte dopo la Seconda guerra mondiale

Colpito nell'87 mentre filmava l'assalto dei ribelli alla città di Caia. Ora una targa in suo ricordo
Fausto Biloslavo torna all'albero di mutondo che conserva il corpo di Almerigo Grilz. La cerimonia con i due "reguli" e il ricordo del primo giornalista italiano caduto dopo la fine della Seconda guerra mondiale
© Davide Arcuri

L'assessore alla Cultura di Regione Lombardia, Francesca Caruso: "Usciremo da palazzo e porteremo il suo modo di fare giornalismo nelle nostre città"

Fausto Biloslavo affigge la targa sull'albero di mutongo che custodisce la salma di Almerigo Grilz. Affinché tutti sappiano che l'inviato ignoto, che fortunatamente ignoto non è più, riposa là dove ha trovato la morte. Proprio come aveva sempre detto ai suoi amici

Il reporter morì in Mozambico nel 1987. Ora una "missione" porterà la lapide lì dove è sepolto


"La verità storica è piegabile alla propaganda"
