Gli Usa temono gli effetti della "ritirata" russa dalla Siria. Il Paese rischia di finire nelle mani di Iran e Hezbollah

Gli Usa temono gli effetti della "ritirata" russa dalla Siria. Il Paese rischia di finire nelle mani di Iran e Hezbollah
167 giorni di operazioni militari. Questo l’arco temporale del dispiegamento russo attivo in Siria
Se negli scacchi esiste il contropiede, Vladimir Putin lo pratica da gran maestro.L’annuncio del ritiro immediato delle truppe russe impegnate in Siria, a sei mesi dall’inizio della campagna contro le formazioni terroristiche e i ribelli anti-Assad e alla vigilia della terza tornata dei colloqui di pace di Ginevra, spiazza tutti proprio come tutti aveva spiazzato l’intervento militare russo
Il ramo siriano di al-Qaeda in Siria, il fronte al-Nusra, darà il via ad una massiccia offensiva entro le prossime 48 ore. Lo dice un portavoce del movimento via Skype all’agenzia AFP
L’annuncio del capo del Cremlino è arrivato ieri sera. Dopo poco meno di sei mesi dall’inizio dei raid russi contro lo Stato Islamico e Jabhat al Nusra, il 30 settembre del 2015, Vladimir Putin e il suo ministro della Difesa Sergej Shoigu, hanno ordinato il ritiro di gran parte delle forze armate di Mosca impegnate in Siria a partire dalla giornata di martedì, perché la missione sul territorio ha perfezionato tutti i compiti assegnategli, raggiungendo tutti gli obiettivi
Non è facile comprendere una Nazione geograficamente ampia e storicamente ricca come la Russia. Paolo Borgognone, giovane studioso di soli trentacinque anni, sembra avercela fatta. Nel suo Capire la Russia. Correnti politiche e dinamiche sociali nella Russia e nell’Ucraina postsovietiche, Borgognone ripercorre la storia del pensiero filosofico e politico di questo Paese. Dal titolo si comprende già come i destini della Russia e quelli dell’Ucraina siano legati a doppio filo (e non può essere altrimenti dato che la Rus’ – la forma embrionale della Russia – nasce a Kiev)
Da qualche tempo a Mosca non ne sbagliano una
Il presidente russo: "Credo che la missione del ministero della Difesa russo e delle Forze armate russe in Siria sia terminata. Ho ordinato di iniziare il ritiro di gran parte dei nostri militari, a partire da domani"
Da qualche settimana, Washington Post e New York Times stanno raccontando, con dovizia di particolari, le “imprese” libiche della candidata alla presidenza Usa Hillary Clinton. Ci sarebbe lei, infatti, dietro l’intervento in Libia del 2011
“La Russia ha il dovere ed il diritto di rispondere in modo adeguato al progetto di Washington di aggiornare le sue bombe nucleari in Europa in violazione del Trattato di non proliferazione (TNP)