Dentro il Pd: "Elly ha sbagliato a tirare in ballo l'Italia". Il ddl Zan arenatosi sotto Draghi: la destra non c'era

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Fertitta soggiorna nella super-barca e va al lavoro ogni giorno in elicottero
La propaganda russa contro la premier per le "faccette" dopo il summit Nato. Il 10 luglio vertice a Roma per Kiev L'impegno di Tajani per la ricostruzione
Si è tenuto a Budapest il gay pride nonostante il divieto imposto dal Governo del primo ministro Orban. Molti i manifestanti: "Non ci toglieranno il diritto di essere noi stessi". "Difendiamo la democrazia". "Vogliamo che i nostri figli vivano in pace e nella diversità". (Alexander Jakhnagiev)
Si è tenuto a Budapest il gay pride nonostante il divieto imposto dal Governo del primo ministro Orban. Ecco il corteo per le vie della Capitale dell'Ungheria. (Alexander Jakhnagiev)
Si è tenuto a Budapest il gay pride nonostante il divieto imposto dal Governo del primo ministro Orban. Un gruppo di estremisti cristiani ha fatto irruzione nel corteo, lanciando slogan come "questo è blasfemo, vergogna!" e "l'omosessualità è un peccato". (Alexander Jakhnagiev)
Si è tenuto a Budapest il gay pride nonostante il divieto imposto dal Governo del primo ministro Orban. La delegazione dei parlamentari ed europarlamentari da tutta Europa si è riunita a piazza Joszef Nador. Presenti anche Carlo Calenda ed Elly Schlein. (Alexander Jakhnagiev)
Si è tenuto a Budapest il gay pride nonostante il divieto imposto dal Governo del primo ministro Orban. Ed è proprio Orban l'oggetto di molti cartelli: Orban rappresnetato come Joker con i capelli verdi, o truccato con rossetto. E poi i cartelli di solidarietà da vari Paesi. E poi "Ursula, do your job, do not protect Orban, protect democracy". (Alexander Jakhnagiev)
Ora l'accordo sarà discusso nelle prossime settimane all'Ocse. Successo per le bit tech americane
"Per un liberale come me, il fatto di vietare una manifestazione pacifica e anche la libera scelta delle persone di amare chi vogliono è inaccettabile. Per quanto mi concerne l’Ungheria deve scegliere tra l’Unione Europea e Orban. Orban è un asset dei russi, è in costante contatto con i russi, sta facendo leggi liberticide e tutti i liberali europei devono protestare. Di qualunque orientamento essi siano. O difendiamo lo stato di diritto popolari, liberali e socialisti o non ha senso l’Europa. Perché l’Europa nasce come il posto dove i diritti individuali vengono tutelati" così il segretario di Azione Carlo Calenda, a margine della sua partecipazione al Budapest Pride. (Alexander Jakhnagiev)