
Potenza della nostalgia, stessi ingredienti e interpreti, ma l’attesa lunga 15 anni non è ripagata: al film mancano l’arguzia e brillantezza del suo dirompente predecessore

Il problema di riorganizzare la storia dopo la morte dell’interprete è risolto con grazia e decoro, dando alle sale un film che privilegia il sentimento rispetto all’azione

Dramma ambientato nell’Inghilterra degli Anni '50, visivamente di buon gusto ma emotivamente piatto, a meno che non si vada in estasi alla sola presenza del divo pop

Un film volutamente buffo e caricaturale, in cui si ride di un tragico status quo mondiale. Un peccato che l’indubbia forza satirica non abbia in sé il seme della critica sovversiva autentica


Personaggi poco approfonditi, sovraccarico di fatti tragici, un faticoso andirivieni temporale, alcuni attori in overacting e un finale con trionfo di trucco prostetico. La commozione ne esce sabotata

Premessa banale, dinamiche viste e riviste eppure il tuffo nella commedia romantica anni 90 è piacevole: merito dello star-power di George Clooney e Julia Roberts

Un film paradossale che da un lato mette alla gogna l’abuso sistematico compiuto sulla Monroe e dall’altro lo attualizza sessualizzando una Ana De Armas mai così devota a un ruolo

Elodie incarna una maliarda dal fascino ferino attorno alla quale si scatena una guerra tra clan, ma l’intento del film di regalare soddisfazione estetica, per quanto vada a segno, è fin troppo urlato.

Action-thriller facilmente dimenticabile nonostante tocchi temi come l’Alzheimer e la prostituzione minorile, ma con un Liam Neeson che regala carisma alla vulnerabilità
