In visita alla Corte penale internazionale: "Una guerra che non volevamo, che sia l'ultima"

In visita alla Corte penale internazionale: "Una guerra che non volevamo, che sia l'ultima"
A due giorni dallo "strano episodio" dei due droni abbattuti a favore di telecamera notturna proprio sul sancta sanctorum del potere putiniano, la versione ufficiale fornita a tamburo battente da Mosca appare sempre meno credibile.
Nonostante le smentite di Volodymyr Zelensky l'attacco al sancta sanctorum del potere russo è il frutto della complessa operazione finanziaria, tecnologica e strategica che ha trasformato i droni ucraini in una delle armi più insidiose del conflitto.
Le forze armate ucraine hanno distrutto un drone in volo nei cieli di Kiev. Si ipotizzava un attacco russo ma si è trattato di un velivolo ucraino che aveva perso il controllo
"Non facciamo i pagliacci che minacciano una 'bomba vigorosa' a causa di un drone per bambini", ha tuonato il comandante della Wagner inviando un chiaro messaggio anche all’indirizzo di Mosca
Anche in Ucraina siamo arrivati all'ora X, siamo entrati nella fase cruciale, quella che deciderà il destino di uno scontro che ha precipitato l'intero globo nelle atmosfere truci del secolo scorso
Un drone ha provocato un'esplosione che ha fatto divampare le fiamme nella raffineria di petrolio di Novoshakhtinsk. Nelle ultime ore sono state colpite altre strutture sensibili
Dopo l'attacco sventato con i droni al Cremlino, si riapre il dibattito sulle contromisure prese dal presidente russo per sfuggire agli attentati contro di lui. La teoria più gettonata è quella dei sosia