
Da questa foresta che divide l’Ungheria dalla Serbia nei pressi della cittadina di Ásotthalom passano indisturbati migliaia di migranti che da Afghanistan, Pakistan, Medio Oriente, Nord Africa e Sahel arrivano in Europa

Siamo a Ásotthalom, un comune di 4.000 abitanti che da circa un anno è salito all’onore delle cronache per essere diventato il crocevia di transito di centinaia di migliaia di migranti che da Afghanistan, Pakistan, Medio Oriente, Nord Africa e Sahel, attraversano i Balcani e, nascosti tra la fitta vegetazione, entrano nell’Eurozona. Zoltán, 24 anni è uno dei tre ragazzi che il sindaco di Ásotthalom, Lazslo Toroskay, ha assunto per vigilare sulla frontiera ungherese

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Un mese prima della strage, il marocchino di 22 anni era già stato identificato nel febbraio 2015 a Porto Empedocle dopo essere arrivato con un barcone con altre 90 persone. Su di lui c’era un provvedimento di espulsione emesso dal questore di Agrigento
