
Per accompagnarli da Porta Venezia all'Hub centrale si spendono migliaia di euro delle casse comunali

"Mai più morte e sfruttamento! C'è sempre tempo per cambiare, c'è sempre una via d'uscita e un'opportunità, c'è sempre tempo per implorare la misericordia del Padre". Sono le parole di Papa Francesco a Ciudad Juarez, ultima tappa del suo viaggio in Messico, a soli 80 metri dal confine con gli Usa. Migliaia le persone presenti. Circa 50mila i fedeli in territorio texano, che Bergoglio ha più volte salutato, al di là del 'muro della vergogna', come i messicani chiamano la barriera anti migranti che separa i due Paesi. Il Papa si è soffermato sulle sofferenze che i migranti devono affrontare nel percorso verso la speranza di una vita migliore, un percorso pieno di terribile ingiustizia – ha detto – di schiavitù, rapimenti, estorsioni. “Molti dei nostri fratelli sono oggetto del business del traffico di esseri umani. Non possiamo negare una crisi umanitaria che negli ultimi anni ha visto la migrazione di milioni di persone”, ha insistito il pontefice che ha chiesto a Dio il “dono della conversione, il dono delle lacrime”. La frontiera messicana è stata l'ultima tappa del viaggio di Bergoglio nel Paese, prima di ripartire verso il Vaticano

L'Austria sigilla i confini e centellina gli ingressi dei richiedenti asilo. La Commissione Ue attacca: "Il tetto giornaliero è illegale". Ma anche Serbia, Croazia e Bulgaria militarizzano le frontiere

I migranti in attesa di ricevere un alloggio definitivo saranno ospitati sulla "Ocean Gala": uno yatch di gran lusso che in passato effettuava crociere per milionari

Gli ultimi fatti di cronaca hanno mostrano un'Europa incapace di gestire i continui flussi di migranti. Le violenze sulle donne, i furti, i sequestri sono solo alcuni esempi. La Polonia scende in campo in modo esemplare

Due lettere aperte firmate da una settantina di immigrate avrebbero dato il via a un'indagine della polizia. Nelle missive vengono denunciate molestie sessuali in un campo profughi

Quattro impiegati di un centro di accoglienza sono stati sequestrati da cinque senegalesi che volevano dei passaporti per liberarli. I colpevoli sono stati arrestati e saranno giudicati per direttissima

Nel lontano 2012 l'immagrato entrò in casa di un anziano nel trevigiano. Lo picchiò a sangue fino a mandarlo all'ospedale. Dopo alcuni giorni venne arrestato, ma per il giudice sono bastati tre anni di galera per mandarlo ai domiciliari. a pochi metri dalla sua vittima

Il presidente della Repubblica al Consiglio dei Governatori dell'Ifad: "Ma serve uno sviluppo equo e sostenibile"

Il governo austriaco introduce un tetto alle richieste d'asilo che si potranno presentare ogni giorno. Garantito un corridoio verso la Germania. Preoccupazione per i flussi in arrivo in Italia
