Dopo i raid di Ankara sull'Isis adesso si temono ritorsioni jihadiste sul territorio truco: scatta l'allarme

Dopo i raid di Ankara sull'Isis adesso si temono ritorsioni jihadiste sul territorio truco: scatta l'allarme
In custodia cautelare da marzo, l'ex poliziotto dello Stato islamico racconta la sua testimonianza alle forze dell'ordine francesi
“Grazie anche alle attività della Digos e della polizia postale, abbiamo riscontrato che ci sono due soggetti che aderiscono allo Stato islamico, che seguono pedissequamente le indicazioni che vengono date attraverso internet, acquisendo capacità militari e calandole nella realtà del territorio dove si opera. Sono importanti e dovranno essere oggetto di riflessione anche per noi le loro considerazioni”. Così Lamberto Giannini, direttore dell'Ufficio anti-terrorismo, in merito all'arresto, avvenuto questa mattina a Brescia, di due persone accusate di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell'ordine democratico. Le indagini condotte dagli uomini della Digos e del servizio polizia postale hanno permesso di accertare che gli indagati, sostenitori dell'organizzazione terroristica Is, svolgevano attività di istigazione pubblica in rete
Il sindaco di Timbuctù: "Celebriamo oggi il giorno in cui voltiamo una pagina della nostra storia buia. La ricostruzione di questi monumenti ci aiuta a dimenticare quei giorni di desolazione"
Secondo l'intelligence, i quattro giovani arrestati lunedì scorso in Francia, stavano preparando un attentato per il prossimo 7 gennaio, anniversario della strage di Charlie Hebdo
Viaggio nella terra della guerra immanente, della violenza ontologica e dei precetti di morte come unica certezza
La morte sarebbe giunta dopo una cena del Ramadan consumata nella città siriana
Dalla Lombardia alla Sicilia: ecco tutte le reti smantellate nel nostro Paese
Un manuale per la preparazione di ordigni artigianali. Il titolo: “Fabbrica l’esplosivo nella cucina di tua mamma”
Il movimento Jaysh al Islam ha diffuso un video con l’esecuzione di un gruppo di prigionieri Isis. I militanti anti-Isis, come racconta il Corriere hanno scelto una vendetta curiosa. Hanno indossato le tute arancioni tipiche delle vittime e dei prigionieri dell'Isis per imbracciare i fucili e sparare ai jihadisti durante un'esecuzione. Il filmato è stato girato nella regione dell’Est Goutha, non lontano da Damasco. I jihadisti dell'Isis sono stati incatenati alle mani e ai piedi e vestiti con abiti neri.
Poi è arrivato il colpo di grazia in testa. Il video e l'esecuzione sono un chiaro messaggio al Califfato: la vendetta dei siriani comincia a farsi crudele, una risposta al sangue e alla furia omicida dell'esercito del terrore.