Video e slogan contro Berlusconi. Bersani: "Si dà la pistola alle Regioni per sparare al popolo". E al premier: "Se non gli piace la Costituzione vada a casa". Contro Tremonti: "Dov'è finito Robin Hood". Attacchi alla Lega: "Dura sugli inni, mollacciona con il miliardario"
manovra economica
Senatori scatenati dopo la protesta lanciata dalle Regioni. Ma il saldo finale non subirà modifiche: fiducia in vista. Il premier appoggia in pieno Tremonti, ma non si è mai innamorato di questa Finanziaria
Sono circa 2.500 gli emendamenti alla manovra economica depositati in commissione Bilancio del Senato. Quasi la metà sono della maggioranza: 1.205 le proposte di modifica arrivate da Pdl (1.116) e Lega (89), 823 quelle del Pd, 293 dell’Udc, 149 dell’Idv e 80 del gruppo Misto. 43 sono invece gli ordini del giorno
Il presidente della Regione lancia un nuovo allarme sulle conseguenze della Finanziaria: "Nei retrobottega dei ministeri si parla di ridurre i finanziamenti anche a questo settore. Sarebbe gravissimo". La Moratti: "Federalismo da accelerare"
Governo disposto a modifiche. Schifani: "La riduzione della spesa non è rinviabile, ma i sacrifici non intacchino le tutele fondamentali". Monito di Sacconi alle Regioni: "Riflettere sui tagli". Ma Bossi: "La manovra non tocca il federalismo"
Neli interventi della manovra economica ammontano a 14,8 miliardi nel biennio 2010-2012 i tagli alle autonomie locali previsti dalla manovra (6,3 miliardi l’anno prossimo e per 8,500 miliardi a decorrere dal 2012)
Continua il dibattito interno al Pdl. Formigoni: "Berlusconi pronto a rivedere i tagli che la manovra impone alle Regioni, fermi restando i saldi di bilancio del decreto". E Gasparri: "Vedremo che spazi ci sono per fare delle modifiche"
Il presidente lombardo Formigoni, furioso per una manovra «sciamannata», incontra il premier e si calma Bossi lo invita a «non esagerare». E lui risponde: «Non esagererò se il governo spalmerà i sacrifici in modo equo»
Il presidente di Confcommercio Sangalli: "Il motore della ripresa gira ancora piano. La riforma strutturale che più serve è quella fiscale". Intanto Berlusconi presenta la rivoluzione liberale anti crisi: "Prima con una legge ordinaria, poi cambieremo la Costituzione"
L'annuncio del premier: per garantire la più ampia libertà d’impresa e dare luogo ad una vera e propria "rivoluzione liberale" il governo procederà prima con una legge ordinaria e poi con la revisione dell’articolo 41 della Costituzione