
Le analisi del voto parlano chiaro: una valanga di No è arrivata da studenti, laureati e professionisti. Cade la tesi dei fan del Sì

Ha perso il populismo, quello sparso a piene mani e dal povero Renzi che ha tentato in tutti i modi, corretti e scorretti, di vendere la sua riforma costituzionale. Anzi la loro, quella del circolo etrusco di cui è stato macchiettistica espressione: una riforma che cambiava nel profondo la struttura stessa dello Stato italiano in senso oligarchico, distruggendo la residuale democrazia italiana

Lunedì pomeriggio scopriremo se il ciclone Trump riuscirà a sconvolgere gli equilibri politici anche sull’altra sponda dell’Atlantico

Ennesima entrata a gamba tesa sul voto degli italiani. Anche il Wall Street Journal prova a viziare il referendum: "Col No si apre la strada a Grillo"

In un report la Banca Centrale europea minaccia un calo dei rendimenti se vince il No in Italia e le destre in Europa

L’endorsement del mondo finanziario a ridosso di importanti votazioni è ormai diventata un’abitudine. Si tratta nello specifico della diffusione di notizie, dati e previsioni di scenari trasmessi da colossi della finanza, che descrivono le reazioni dei mercati rispetto ad un possibile esito delle votazioni. Un’abitudine cresciuta di pari passo con l’espansione dell’economia finanziaria, ma il cui peso specifico è divenuto rilevante negli ultimi dieci anni. Ecco alcuni esempi

Vecchioni: "Il popolo è diventato populista. Prende e arraffa quel che può". E sul referendum: "Non voglio prendere posizione"

Prodi: "Avanza un populismo nuovo, non più solo di destra ma globale, alimentato dagli stessi nutrimenti in Usa e in Europa"

Il presidente della Commissione Ue bacchetta i governi: "Siate più europeisti". E fa una timida apertura alla flessibilità. Ma non ammette le colpe (tantissime) di Bruxelles

L’euro è stato senza alcun dubbio uno sviluppo cattivo per l’Europa». CosìJoseph Stiglitz in un’intervista allaStampa del 4 giugno. Per l’economista americano occorre chiedersi i motivi per cui l’economia europea «dopo la crisi del 2008» è andata male. «La differenza chiave rispetto al passato?»: l’euro appunto
