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Le opzioni sul campo: si va dalla creazione di un corridoio umanitario per Misurata a sbarchi per salvare i civili. E' stato il generale Usa Carter Ham, che dirige Africom, a non escludere l'invio di truppe di terra per aiutare i ribelli e porre fine allo stallo militare

Andrea Nativi
Già pronti i piani per truppe terrestri in Libia

Il raìs in una lettera ha implorato il presidente degli Stati Uniti di mettere fine "a una guerra ingiusta contro un piccolo popolo di un Paese in via di sviluppo". Poi ha scritto che il suo Paese è stato colpito dalla campagna della Nato più moralmente che fisicamente e che una società democratica non può essere costruita attraverso missili e attacchi aerei

Redazione
Libia, Gheddafi implora l'aiuto di Obama  
La Casa Bianca: servono fatti, non parole

Francesi e inglesi pensano a azione dimostrativa prima del vertice tra Onu, Unione africana, Ue e Lega araba. In serata il regime assicura di non aver ucciso civili e di aver deposto le armi, ma a Bengasi udita esplosione e contraerea. al Qaeda ai ribelli: "Non fidatevi di Usa e Nato". L'Italia darà basi, aerei e uomini. Ma l'idea non piace a Bossi e Di Pietro. Obama: "Subito il cessate il fuoco o attacchiamo"

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Verso la prima prova di forza 
Caccia sorvoleranno i cieli libici

Si muove l'Onu. Con dieci voti a favore, cinque astenuti (Russia, Cina, Brasile, India e Germania) e nessun voto contrario il Consiglio di Sicurezza ha approvato la risoluzione che autorizza l’imposizione di una no fly zone sulla Libia "con tutti i mezzi a disposizione", incluso il ricorso all’uso della forza. Il ministro degli Esteri francese Alain Juppe: "Ogni ora è preziosa per salvare i civili in Libia". Intanto continua l'avanzata dei lealisti al raìs: pronti a sferrare l'ultimo attacco a Bengasi

Redazione
Libia, l'Onu impone la no fly zone 
"Usare ogni mezzo a disposizione"
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