Le nostre cinque migliori scelte "smart" per un Capodanno davvero memorabile in Toscana

Le nostre cinque migliori scelte "smart" per un Capodanno davvero memorabile in Toscana
Da un paio di anni i nuovi proprietari di questa splendida villa a pochi km da Lucca oltre ad imbarcarsi in un'ambiziosa campagna di restauro, hanno aperto al pubblico e deciso di organizzare, nei due fine settimana prima di Natale, un evento che trasforma questo posto meraviglioso in un paradiso invernale
Di antiche origini questo castello nell'anno 780 ospitò per qualche giorno Carlo Magno. La trasformazione avvenne dal 1853 al 1889 sotto la direzione di un marchese davvero particolare: sebbene non avesse mai lasciato la Toscana, adorava l'Oriente e addestrò un gran numero di lavoratori del posto a imitare le tecniche moresche e indiane necessarie per copiare i capolavori di cui aveva letto nei suoi libri
Questa cittadina ebbe tutti i riflettori addosso, dopo la morte misteriosa di un imperatore. Secoli fa Giovanni Boccaccio rese immortale lo scherzo da prete di un servo tanto dissoluto quanto spregiudicato nei confronti del poeta Cecco Angiolieri. I segreti del palazzo del Podestà e della piccola torre dell'orologio
Un nobile decaduto, quando suo padre fu condannato a morte dal governo di Siena se la legò al dito e divenne uno dei briganti più temuti di sempre. L'ex brigante diventò per tre anni la guardia del corpo di Papa Bonifacio VIII, salvandolo dal tentativo di rapimento dei potenti Colonna
All'inizio del Cinquecento il ponte era un posto molto popolare ma piuttosto volgare, con una locanda piuttosto malfamata e parecchi negozi puzzolenti, tanto da offendere il potente Granduca Ferdinando I. Che corse ai ripari
Nel Medioevo era una fortezza importante ed una tappa quasi obbligata sulla Via Francigena, la strada che portava i pellegrini a Roma dal Nord Europa. A diversi secoli di distanza due imperatori che hanno fatto la storia europea vi hanno lasciato un segno indelebile
Un tempo non molto lontano uno dei prodotti più straordinari, le castagne, erano considerate il "pane dei poveri", visto che permettevano a chi non aveva soldi in tasca di sopravvivere agli inverni più duri