Daniele Bellocchio

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Classe’89, sono un giornalista lodigiano free-lance. Laureato in Storia all’Università degli Studi di Milano, collaboro con diverse testate tra le quali l’Espresso, Il Giornale, il Giorno e Africa. Dal 2012 ad oggi ho seguito i conflitti in Somalia, Congo, Nigeria, Sudan, la rinascita di Haiti a cinque anni dal terremoto, ho realizzato reportage ad Exarchia, il quartiere anarchico di Atene, ho coperto il conflitto in Repubblica Centrafricana e sono ritornato nel 2015 a Mogadiscio per descrivere la realtà di un Paese inbilico tra una guerra infinita e la volontà di cambiamento. I servizi, quasi tutti realizzati in tandem col fotografo Marco Gualazzini, sono stati pubblicati da diverse testate italiane e straniere, tra le quali: Espresso, IlGiornale, Gli Occhi della Guerra, Paris Match, SportWeek, Africa, Nigrizia, ilReportage. I reportage dalla Somalia, dal Congo, dalla Nigeria , dal Sudan e dalla Grecia hanno vinto i premi giornalistici “Fogli di viaggio, sulle orme di Tiziano Terzani 2012”, “Natale Ucsi- Targa Athesis 2013”, il premio internazionale di giornalismo “Giornalisti del Mediterraneo 2014- Sezione Minori nei conflitti di guerra”, il premio “Giuseppe De Carli- Sezione giovani 2014” , il premio “ Tonino Carino- Sezione giornalismo territoriale 2014”.e la menzione speciale al premio di scrittura ”Indro Montanelli 2015”. Nel 2013 ho realizzato l’ebook pubblicato da Mondadori “Viaggio al centro della guerra”, che racconta l’esperienza a Mogadiscio e in Nord Kivu.

Boko Haram cambia leader, è questa la notizia che il mondo ha appreso negli ultimi minuti dal magazine d’informazione dell’Isis Al Nab’a. Abubakar Shekau, la guida storica di Boko Haram (la setta nigeriana affiliata al Califfato, il cui nome in lingua hausa significa ”l’educazione occidentale è proibita”), è stato detronizzato e lo scettro della jihad è passato nelle mani di colui che è stato sino ad oggi il portavoce del gruppo: Abu Musab al-Barnawi

Daniele Bellocchio
I jihadisti africani hanno nuovo leader del terrore

” Benvenuto nell’Artsakh” è con queste parole e una ferma stretta di mano che il presidente della Repubblica del Nagorno Karabakh, Bako Sahakyan, accoglie nel suo ufficio all’ultimo piano del Palazzo presidenziale. Sulla parete campeggia lo stemma con impressa l’aquila e il Menq enq mer sarerè, il monumento che raffigura le genti del Nagorno Karabakh, il Presidente fa accomodare al tavolo delle riunioni, spegne una sigaretta Ararat e poi esordisce dicendo: ”Sono a vostra disposizione per qualsiasi domanda in merito al Nagorno Karabakh. Siamo un Paese che non è riconosciuto ma che conosce la democrazia e per questo i giornalisti sono i benvenuti”

Daniele Bellocchio
Il sogno indipendentista del Nagorno Karabakh

La nuotatrice di 17 anni Daniah Hagul rappresenterà la Libia alle Olimpiadi di Rio dove si recherà grazie ai fondi ottenuti con una campagna di crowdfunding

Daniele Bellocchio
La Libia alle Olimpiadi grazie al crowdfunding

”Oggi in Pakistan i cristiani, tra cattolici e protestanti, sono il 2% della popolazione. Il problema è che i cristiani sono vittime della discriminazione e questo ha costretto gran parte della minoranza cristiana a dover vivere facendo i lavori più umili. Poi, un’altra difficoltà che abbiamo come cattolici, è che parte della popolazione islamica del Pakistan ritiene che i non musulmani siano diversi e che non debbano godere dei loro stessi diritti. Non è una legge scritta, è un pregiudizio insito nel tessuto sociale di questo Paese”. A parlare è Joseph Coutts arcivescovo di Karachi e presidente della Conferenza episcopale del Pakistan che ha rilasciato un’intervista esclusiva per Gli Occhi della guerra

Daniele Bellocchio Marco Gualazzini
Il vescovo che difende i cristiani perseguitati

In Pakistan gli islamici costringono i cattolici a lavorare nelle fabbriche di mattoni. Alcuni vengono bruciati vivi

Daniele Bellocchio Marco Gualazzini
Schiavi perché cristiani
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