Gli Occhi della guerra ha incontrato Gianfranco Ranieri, lettore storico del Giornale, sostenitore degli Occhi della Guerra, amante del reportage e presidente della "Onlus Karibuni"

Gli Occhi della guerra ha incontrato Gianfranco Ranieri, lettore storico del Giornale, sostenitore degli Occhi della Guerra, amante del reportage e presidente della "Onlus Karibuni"
Boko Haram cambia leader, è questa la notizia che il mondo ha appreso negli ultimi minuti dal magazine d’informazione dell’Isis Al Nab’a. Abubakar Shekau, la guida storica di Boko Haram (la setta nigeriana affiliata al Califfato, il cui nome in lingua hausa significa ”l’educazione occidentale è proibita”), è stato detronizzato e lo scettro della jihad è passato nelle mani di colui che è stato sino ad oggi il portavoce del gruppo: Abu Musab al-Barnawi
” Benvenuto nell’Artsakh” è con queste parole e una ferma stretta di mano che il presidente della Repubblica del Nagorno Karabakh, Bako Sahakyan, accoglie nel suo ufficio all’ultimo piano del Palazzo presidenziale. Sulla parete campeggia lo stemma con impressa l’aquila e il Menq enq mer sarerè, il monumento che raffigura le genti del Nagorno Karabakh, il Presidente fa accomodare al tavolo delle riunioni, spegne una sigaretta Ararat e poi esordisce dicendo: ”Sono a vostra disposizione per qualsiasi domanda in merito al Nagorno Karabakh. Siamo un Paese che non è riconosciuto ma che conosce la democrazia e per questo i giornalisti sono i benvenuti”
La guerra in Nagorno Karabakh prosegue dal 1988. Oltre 150mila armeni disposti a combattere per la propria patria
La nuotatrice di 17 anni Daniah Hagul rappresenterà la Libia alle Olimpiadi di Rio dove si recherà grazie ai fondi ottenuti con una campagna di crowdfunding
Un'operazione delle forze di sicurezza del Marocco ha portato all'arresto di 143 jihadisti dell'Isis che volevano far strage di turisti
”Oggi in Pakistan i cristiani, tra cattolici e protestanti, sono il 2% della popolazione. Il problema è che i cristiani sono vittime della discriminazione e questo ha costretto gran parte della minoranza cristiana a dover vivere facendo i lavori più umili. Poi, un’altra difficoltà che abbiamo come cattolici, è che parte della popolazione islamica del Pakistan ritiene che i non musulmani siano diversi e che non debbano godere dei loro stessi diritti. Non è una legge scritta, è un pregiudizio insito nel tessuto sociale di questo Paese”. A parlare è Joseph Coutts arcivescovo di Karachi e presidente della Conferenza episcopale del Pakistan che ha rilasciato un’intervista esclusiva per Gli Occhi della guerra
A Karachi i cattolici sono costretti a nascondersi per proteggersi dagli attentatori islamici
Gli Occhi della Guerra incontrano i sopravvissuti della strage di Lahore: "Perso tutto, ma non il perdono
In Pakistan gli islamici costringono i cattolici a lavorare nelle fabbriche di mattoni. Alcuni vengono bruciati vivi