A guerra finita, il primo maggio 1945 Tito entrò a Trieste. Le forze jugoslave portarono i prigionieri, con i vagoni merci, fino alla foiba 149. Lì le vittime venivano fatte precipitare nel baratro.

A guerra finita, il primo maggio 1945 Tito entrò a Trieste. Le forze jugoslave portarono i prigionieri, con i vagoni merci, fino alla foiba 149. Lì le vittime venivano fatte precipitare nel baratro.
A partire dal 2005, ogni 10 febbraio si celebra il giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe e degli esuli istriano-dalmati
Siamo andati a Basovizza dove ogni anno, il 10 febbraio, si ricordano le vittime italiane dei partigiani di Tito e il tragico esodo giuliano-dalmata. Nei luoghi del dramma vi raccontiamo una storia troppo spesso dimenticata. "Qui vengono scoperte continuamente nuove foibe piene di cadaveri".
Alla fine della Seconda guerra mondiale oltre 300mila italiani abitanti dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia scappano dalle loro terre per sfuggire alla violenza dei partigiani del maresciallo Tito
Alla fine della Seconda guerra mondiale oltre 300mila italiani abitanti dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia scappano dalle loro terre per fuggire alla violenza dei partigiani del maresciallo Tito. "Sono arrivati gli slavi, hanno incominciato a uccidere. Lì era diventato pericoloso. Non abbiamo potuto fare altro che venire via".
L'attrice invia una lettera al sindaco Raggi contro la decisione di mettere a bando la rassegna estiva di cinema a Trastevere
Lo stesso atto, che dà il via al procedimento contabile, è stato notificato anche al dg Angelo Paris, a Ilspa e all'ex numero uno della società, Antonio Rognoni
Sono in corso le ricerche per ritrovare una sesta persona che era a bordo. Non è ancora chiaro che cosa abbia causato l’incidente
Dopo una prima indagine il caso è stato chiuso e il sacerdote è stato mandato in una struttura segreta. Ora spuntano le testimonianze di altre vittime
Nella sua abitazione i vestiti sporchi di sangue della giovane e altre tracce ematiche