
Ultime follie dal mondo del pallone: al campione portoghese bastano quattro parole per diventare papà, il mollusco indovino tratta la sua immagine con Lele Mora e tutte le giornaliste italiane voglio essere baciate da Casillas. Non ricambiate però...

Ma quali talenti di Spagna. Qui ci sono centrocampisti che si slogano una caviglia e si ritrovano con una gamba amputata, difensori che per giocare fanno la macumba ai compagni e attaccanti che sbagliano un gol a porta vuota perchè vedono un fantasma sulla linea

Mentre Cannavaro restituisce la coppa in Thailandia i detenuti azzurri vincono il mondiale dei carcerati. E se in Uruguay chiamano i neonati con i nomi dei calciatori della Celeste, in Sudafrica nemmeno un olocausto mette il bavaglio alle vuvuzelas

In Uruguay per la felicità hanno dipinto di celeste la statua di Woytila, in Patagonia la finalissima sarà sostituita da un'eclisse, in Nuova Zelanda il rugby vuol placcare le vuvuzelas. In Sudafrica stiamo arrivando in fondo (e forse lo stiamo toccando...)

Anche nella sua ultima settimana di vita il mondiale sudafricano non perde il senso dell'umorismo tra guardalinee che non ci vedono, lider maximi che non capiscono e tifosi che per un biglietto si buttano persino in bocca ai caimani
Il mondiale fa impazzire: in Cina gli autisti guidano con il pigiama, in Sudafrica gli aerei fanno morire dal ridere e ad Haiti si suicidano per la sconfitta del Brasile. E non sono neanche brasiliani...


Ultime dallo stupidario del pallone: le maglie degli olandesi vengono dalla spazzatura, gli unici brasiliani rimasti sono i profilattici e i sudafricani non vogliono più andare a lavorare per vedersi le partite. Anche perchè ci sono tifose in bikini che...
Spigolature (comiche) dal Sudafrica: i tedeschi se la prendono con gli immigrati perché tifano per loro, i coreani abbandonano la squadra in aeroporto come una valigia e gli inglesi si fanno rapinare. Anche fuori dal campo
Una ciocca di capelli di Bonaparte pagata all’asta 13mila dollari Ma le follie dei collezionisti di reliquie non hanno pietà di nessuno. gli ultimi colpi: il cervello di Mussolini le dita di Galileo e le lastre di Marilyn