Il terzo film sulla bambola indemoniata è un horror mai spaventoso né originale, nato per far cassa e, a giudicare dal finale, realizzato in fretta e furia.

Il terzo film sulla bambola indemoniata è un horror mai spaventoso né originale, nato per far cassa e, a giudicare dal finale, realizzato in fretta e furia.
Un nuovo epilogo della saga, in equilibrio perfetto tra umorismo e tematiche adulte, personaggi vecchi e nuovi, rispetto del passato e riflessioni sul domani.
Un horror pieno di citazioni e di autoironia, che reinventa la storia originale attualizzandola con intelligente inventiva e che intriga ammonendo sui pericoli delle nuove tecnologie.
Due rapinatori di serie B, perdigiorno senza speranza e perseguitati dalla sfortuna, sono i protagonisti di un'opera prima che fa riassaporare la storica commedia all'italiana.
Un film calibrato sui piccoli e che ha nella buffoneria la sua ragion d'essere. Peccato per l'eccessiva frammentazione e per le forzate contaminazioni con altri generi cinematografici.
Un film dall'inizio promettente ma che si adagia su una trama debole e poco coinvolgente, corredandola di effetti digitali insolitamente sciatti
Un'opera piuttosto didascalica, vivificata da scintillanti parti musicali. Ottimo l'attore protagonista ma sono lontane le emozioni destate da "Bohemian Rapsody".
Film di genere apocalittico, visivamente confusionario, con scene d'azione ripetitive e varie illogicità. Si salvano il monster design, la colonna sonora e i riferimenti mitologici.
Bellocchio torna al cinema civile con un film di grande livello, dotato di forza narrativa e documentaria, di corposi risvolti morali e di un intensissimo Favino
Il vecchio cartoon, ora live-action e in salsa Bollywood, ha un cast multietnico, esibite sfumature post #metoo e un esotismo artificioso. Riuscito il Genio/Will Smith, pessimo il villain.