Stefano Magni

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Stefano Magni, nato a Milano nel 1976, è un giornalista e saggista. Redattore de La Nuova Bussola Quotidiana, già redattore esteri de L’Opinione. Ha pubblicato, con l’editore Libertates Contro gli Statosauri, per il federalismo (Milano, 2010); Quanto vale un Laogai, gli occidentali e il mistero della Cina (Milano, 2012); i romanzi Piazza Caporetto, controstoria della Grande Guerra (Milano, 2015) e RYAN 1983 (Milano, 2018); per l’editore Rubbettino ha tradotto e curato l’edizione italiana del classico di scienza politica Stati Assassini (Soveria Mannelli, 2005) di Rudolph J. Rummel; con la Fondazione Magna Carta ha pubblicato il libro inchiesta It’s Tea Party Time (Roma, 2011); con le edizioni Istituto Bruno Leoni ha curato e tradotto This Lady is not for Turning, i grandi discorsi di Margaret Thatcher (Milano, 2013) e ha tradotto Storia e cambiamento sociale (Milano, 2017) di Robert Nisbet, vincitore del Premio Amerigo 2018. Dal 2016 è Research Assistant presso la Facoltà di Scienze Politiche, Economiche e Sociali dell’Università degli Studi di Milano

Perché, fino all’inizio di questa campagna elettorale, Giorgia Meloni era una scelta socialmente tollerata, mentre ora è socialmente squalificante? Perché prima non era un pericolo per la democrazia, mentre ora è allarme fascismo?

Stefano Magni
Il cambio di regime dei media sulla Meloni: ecco cosa è successo

Tra la violenza nelle grandi città, la corsa all'acquisto a pistole e fucili e l'accusa di razzismo, l'America pare una potenza in declino. Ma in realtà il sogno americano che la sostiene e vivo e vegeto. E ancora oggi resta il paese in cui coltivare le utopie personali

Stefano Magni
Vi spiego perché il sogno americano resiste ancora

Perché Israele, molto più che la Turchia, potrebbe essere il Paese maggiormente un grado di condurre una mediazione di successo fra Russia e Ucraina? Il Paese è l'unica democrazia liberale non invisa a Putin. Ed ha profondi legami anche con l'Ucraina.

Stefano Magni
Vicino a Kiev e Mosca: qual è il vero ruolo di Israele nella guerra

C’è grande confusione sotto il cielo dell’antisemitismo. Invocato quando non c’è, usato come clava propagandistica contro i nemici, da decenni sta attraversando una trasformazione che pochi analizzano, ma tutti vedono. La matrice principale della giudeo-fobia è islamica e non più di estrema destra

Stefano Magni
Il nuovo antisemitismo e l'elefante islamista nella stanza
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