Francesca sta aspettando una telefonata importante, lannuncio che presto diventerà mamma, perchè la sua richiesta di adozione è stata accolta. Oggi ha 37 anni, ma la sua avventura è iniziata sette anni fa, nel 2000: «Ho sempre sofferto di endometriosi, a Milano sono passata da un centro allaltro: tutti a dirmi che, prima o poi, con pazienza, sarei rimasta incinta». Sette anni per cinque fivet, un aborto dopo sette settimane e una gravidanza biochimica, terminata allo stato iniziale. «Mi ero torturata sottoponendomi a una serie infinita di esami ma niente, ricordo quel periodo come un incubo, non vedevo via duscita e giorno dopo giorno mettevo a rischio la relazione con mio marito». Poi la scelta di investire più di 7.000 euro per lanalisi preimpianto in un centro deccellenza a Bruxelles, per scoprire che i suoi embrioni non avrebbero mai attecchito, perché malati.
Di lacrime Francesca ne ha versate tante, finché quella delusione dolorosa ha spinto lei e il marito a prendere una decisione importante. «Tornata a Milano, mi sono fermata e ho incassato il colpo.
È stata dura, ma solo allora ho capito che fra tutti quegli esami massacranti e lidea fissa di restare incinta a tutti costi stavo rovinando la mia vita. Così da quando abbiamo iniziato le pratiche per ladozione siamo davvero «rinati» ed ora non vediamo lora che arrivi il nostro bambino per poterlo accogliere in famiglia».
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