da Milano
Un manuale Cencelli alla francese, realizzato con sceneggiate e gran finale in stile italiano: così è stato descritta da fonti finanziarie la trattativa tra Suez e Gaz-de-France che ha portato alla definizione del vertice del nuovo gruppo che dovrebbe nascere dalla fusione delle due società. Nelle scorse settimane erano infatti emersi forti dissensi, in particolare perché Suez si comportava già come padrone di casa nel definire gli organigrammi e nel trattare con il governo belga. Ed è proprio la battaglia sulle poltrone che ha visto il presidente di Gaz-de-France, Jean-François Cirelli, minacciare le dimissioni nelle fasi più accese della trattativa. Lintesa, secondo lagenzia Reuters, sarebbe stata comunque raggiunta, almeno nelle linee generali, lasciando però ancora aperta la questione del concambio: gli azionisti di Suez, infatti, chiedono un rapporto più favorevole tra le azioni o la distribuzione di un dividendo straordinario ben più ricco di quello proposto. Quanto alla definizione dei vertici, Gérard Mestrallet, presidente di Suez, dovrebbe andare alla presidenza cumulando anche la carica di amministratore delegato, mentre Cirelli avrebbe ottenuto la vice presidenza. Le immediate posizioni di rincalzo sarebbero appannaggio di due uomini Suez: Jean-Pierre Hansen, responsabile di Suez Energia, e Gérard Lamarche, responsabile della finanza. Ma il Cencelli francese prevede che altri due posti di vertice vadano a due manager di Gdf: il direttore generale Jean-Marie Dauger e il responsabile delle infrastrutture Yves Colliou. Nellaccordo ci sarebbe tuttavia una falla: non sarebbe stato trovato il posto adatto per il responsabile finanziario di Gaz-de-France, Philippe Jeunet, sulla cui collocazione resta ancora dellincertezza.
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