
Addio a "re Giorgio". Lunedì, nel giorno dei funerali, a Milano che è stata la sua città adottiva sarà lutto cittadino. Lo ha annunciato il sindaco Beppe Sala, ricordando che Giorgio Armani "è stato e resterà per sempre uno dei massimi i rappresentanti della moda italiana e milanese nel mondo. Era un uomo pieno di talento e di interessi, capace di portare nelle sue creazioni lo stile sobrio ed elegante della sua personalità, misurato, mai eccessivo. A Milano mancheranno il suo sguardo creativo, la sua partecipazione attiva e il suo sostegno alla vita della nostra città". La camera ardente sarà allestita a partire da sabato e sarà visitabile fino a domenica dalle ore 9 alle 18 in via Bergognone 59, presso l'Armani/Teatro. Per espressa volontà dello stilista, i funerali si svolgeranno in forma privata. Politica e istituzioni ma anche mondo della moda, dello sport e della cultura a cui Armani ha dato tutto il suo supporto, soprattutto in città, creando (ad esempio) il Silos/Armani rinnovato appena sei mesi fa o salvando l'Olimpia Basket dallo spettro del fallimento o sostenendo tra i primi la Fondazione del Teatro alla Scala, oggi lo ringraziano, non soltanto come un genio del made in Italy. "É stato e sarà per sempre la Moda" con la m maiuscola afferma il governatore Attilio Fontana, "la Lombardia perde un autentico pilastro, il mondo un maestro". L'eurodeputata di Forza Italia ed ex sindaco Letizia Moratti lo ricorda come un "imprenditore visionario che ha saputo trasformare la moda in un linguaggio universale di bellezza, eleganza e raffinatezza". Per Milano e la Lombardia in particolare, dichiara il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, "è stato molto più di un grande stilista: un protagonista capace di generare valore, occupazione e cultura. La sua eredità continuerà a illuminare il Paese". Il segretario provinciale della Lega Samuele Piscina chiede al Comune di "avviare le procedure per iscriverlo al Famedio del Monumentale, con la possibilità, se la famiglia lo vorrà, di valutare anche la sua sepoltura in loco, come segno eterno di gratitudine della città che lo ha visto nascere come uomo e come mito". Per l'assessore regionale di Fi Gianluca Comazzi "è doveroso che Milano gli dedichi uno spazio pubblico. E poichè si è diplomato al liceo scientifico Leonardo da Vinci, si potrebbe valutare con la scuola di istituire una borsa di studio destinata agli studenti più creativi e meritevoli, nel solco del suo esempio".
A 50 anni da quel 24 luglio in cui a Milano nasceva il brand, il 24 settembre la Pinacoteca di Brera inaugurerà la mostra-evento "firmata" ad Armani, sarà la prima volta in assoluto che il museo si aprirà a un'esposizione dedicata alla moda. "Porteremo a compimento il lavoro - ha assicurato ieri il direttore della Pinacoteca Angelo Crespi -, consci e grati di poter avere cura di questa incommensurabile eredità". É in lutto l'Olimpia Milano, a cui "re Giorgio" non ha fatto mancare quasi fino all'ultimo il suo tifo personale a bordo campo. Il club, famoso nel mondo come "Armani Milano", ha rinviato a data da destinarsi la conferenza stampa del coach Ettore Messina prevista proprio oggi e ha sospeso tutte le attività. Armani era sponsor dal 2005 e ha rilevato la proprietà il 4 agosto 2008.
La sua ultima uscita pubblica il 26 maggio, alla presentazione delle divise dell'Italia per le Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026.
Ieri il presidente della Fondazione, Giovanni Malagò, ha ricordato che ha "fin dai Giochi di Londra 2012 ha vestito l'Italia con raffinata eleganza, con impegno crescente verso Milano Cortina". Per il presidente di Fondazione Fiera Milano Giovanni Bozzetti, che lo aveva conosciuto anche nella veste di assessore alla Moda della giunta Albertini, "resterà di ispirazione per le generazioni future".