Adesso Pier Luigi deride Renzi: "Da anni è sotto la soglia Bersani"

Nel Pd è allarme sondaggi. Per Ixè il partito di Renzi è sceso ancora: ora è al 23%. Bersani lo sfotte, gli alleati scappano e i dem tremano

Adesso Pier Luigi deride Renzi: "Da anni è sotto la soglia Bersani"

"Premetto che per noi il 6, il 7, l'8% è un ottimo punto di partenza. non abbiamo neanche il simbolo. Mi stupisco che facciano più notizia i sondaggi che i dati reali". Ai microfoni de L'Intervista di Maria Latella su SkyTg24, l'ex segretario dem Pierluigi Bersani difende il progetto di "Liberi e uguali" che alle prossime elezioni metterà in seria difficoltà il Partito democratico. E non perde l'occasione per pungolare Matteo Renzi. "Sono tre anni che il Pd è sotto la soglia 'Bersani', quella del 2013 - sottolinea - sono tre anni che il Pd perde tutti gli appuntamenti elettorali amministrativi". Tutti i sondaggisti gli danno ragione: ormai l'exrottamatore è in caduta libera. E difficilmente riuscirà a invertire questa rotta.

Il fallimento di Renzi

"È un paradosso", commenta amaro Daniele Marantelli, area Orlando, lasciando la manifestazione di Como. Sono bastati un paio di slogan anti fascisti per riunire le sigle del centrosinistra. Le stesse che, tra pochi mesi, si scontreranno alle elezioni politiche. "Siamo andati sotto al palco solo alla fine perché volevamo stare in mezzo alla gente - racconta Marantelli - e non so quanti ci hanno fermato a chiederci di fare di tutto per evitare di andare divisi...". Tutto corre in senso opposto, però. Questa sera Pietro Grasso farà il suo esordio in tivù da leader di "Liberi e Uguali" e presenterà il simbolo della lista unitaria di sinistra che si presenterà alle prossime elezioni. I sondaggisti la danno al 7%. Di contro, Ipsos di Nando Pagnoncelli assegna al Pd il record negativo assoluto nei consensi: poco più del 24%. Non è più ottimista Ixè che per l'Huffington Post ha elaborato una rilevazione a tinte molto più fosche. I dem sarebbero, infatti, al 23,1%: quasi otto punti sotto a quel fatidico 40,8% incassato alle elezioni europee del 2014 (guarda qui).

Sondaggio Ixè per Huffington Post

I malumori nel Pd

I risultati che sta portando a casa Renzi sono di gran lunga inferiori a quelli totalizzati da Bersani nel 2013. Sebbene quest'ultimo non avesse subito la scissione che il Pd renziano sta iniziando a soffrire in termini percentuali, al Nazareno sono costretti a gestire una situazione da allarme rosso che non ha precedenti. "I sondaggi vanno sempre presi con la dovuta cautela - fa sapere una fonte dem - ma non può non essere vista con preoccupazione la solitudine del Pd, di cui parla oggi anche Ilvo Diamanti". E, anche per questo, sono molti a chiedere a Renzi che "convochi presto una direzione del Pd". "Dobbiamo fare di tutto per evitare che si ripeta lo schema della Sicilia", dicono gli orlandiani. Uno schema in cui il centrosinistra diviso è irrilevante e la partita si gioca tutta tra il centrodestra e i Cinque Stelle.

Gli alleati in fuga

Nel momento in cui viene meno l'alleato a sinistra, ovvero Campo progressista di Giuliano Pisapia, secondo la minoranza, deve essere il Pd stesso a intestarsi quel campo rimasto scoperto. "Dobbiamo rispondere con le politiche, con le proposte per il prossimo governo". Proposte di sinistra, ovviamente. Anche di questo parleranno sabato prossimo all'assemblea romana. Il punto è che con il "rimpicciolirsi" della coalizione, dopo l'uscita di scena di Pisapia e di Angelino Alfano, sta inevitabilmente portando Renzi alla sconfitta.

In termini di collegi, secondo uno studio di YouTrend, il venir meno dell'alleanza con Campo progressista potrebbe costare al Pd tra i quattro e i cinque, di cui due a Milano. Sarebbe più pesante se venisse meno l'alleanza con Alternativa popolare, un "danno" stimato tra i nove e i dieci collegi, soprattutto tra Sicilia e Calabria.

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