nostro inviato ad Appiano G.
Fermare la Fiorentina per poi andare a Torino e rifare lo scherzetto alla Juventus. Questo lobiettivo di Roberto Mancini dopo che la vittoria col Chievo ha riportato serenità nellInter. Ma quella coi viola è pur sempre una classica, per il blasone dei toscani e anche perché la squadra di Prandelli precede in classifica i nerazzurri. Ma è anche un flashback per il tecnico jesino perché la Fiorentina rappresenta qualcosa di particolare per lui: «A Firenze ho vissuto la mia prima esperienza da tecnico, è successo 5 anni fa. Ora ho più esperienza, certamente. Linizio è sempre bello perché si ha lincoscienza di ciò che si sta facendo. Ho affrontato una situazione abbastanza delicata, ma è stata unesperienza importante». Ora i viola se li ritrova da avversari, con un certo Toni che mette paura. «La Fiorentina sta facendo benissimo, forse non se laspettavano neppure loro di essere così in alto in classifica», afferma Mancini. «Quanto a Toni, segna tutte le domeniche, è un giocatore che ha trovato una maturità straordinaria. È il perno dellattacco viola e il loro giocatore più pericoloso. LInter per vincere deve giocare bene e dovremo essere perfetti in tutti i reparti. A cominciare dallattacco dove è probabile vedere Adriano (viola per una stagione, ndr) e Martins dallinizio. Se gli attaccanti stanno bene, fanno salire la squadra e riescono a mantenerla corta. Insomma il lavoro deve essere globale e ci vuole limpegno di tutti per battere la Fiorentina».
E qui Mancini apre la caccia alla Juve: «Dobbiamo arrivare in classifica molto vicini ai bianconeri per giocarci al meglio le nostre carte. Peccato la serata di Palermo, ma forse anche quella lezione ci è servita. Con lInter ho un solo progetto, quello di vincere lo scudetto. LInter in questi mesi è migliorata molto e può migliorare ancora molto».
Ma la gara del Meazza è importante anche per Cesare Prandelli, che a Milano affronta con la Fiorentina un esame di maturità. «Tifo perché lInter vinca lo scudetto, Moratti se lo merita per il suo calcio senza arroganza», confessa il tecnico viola. «Se guardiamo ai singoli, ci spaventiamo, ecco perché dovremo affrontare lInter pensando al concetto di squadra.
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